L’antico progetto di una fontana d’acqua dolce in piazza di San Marco

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Illustrazione dai Discorsi Morali di Fabio Glisenti

L’antico progetto di una fontana d’acqua dolce in piazza di San Marco

Allo spuntare del secolo XVII i nostri padri pensarono di provvedere di una fontana d’acqua dolce la Piazza di San Marco. Vari furono i progetti ideati per l’introduzione dell’acqua, come può ricavarsi dall’opera di Fabio Glisenti, pubblicata per la prima volta a Venezia nel 1606 col titolo Discorsi Morali.

Chi voleva che, mediante tubi posti sottoterra, o decorrenti sopra alti pali, si facesse venire l’acqua del Brenta fino alla Piazza San Marco. Altri avrebbero amato meglio che si costruissero sotto la piazza alcune, sponge, o cisterne le quali, entrando l’una nell’altra, colassero l’acqua piovana in una profonda fossa sottoposta al sito ove si avesse voluto far zampillare la fontana.

Ad onta di altri progetti pubblicati in proposito, questo pareva che dovesse andare effettuato, nel qual caso, secondo il Glisenti, si doveva innalzare un vaso di metallo capacissimo, fermato sopra un piedistallo a disegno, intagliato con li suoi gradi intorno, a numero sufficiente. Di sopra poi del vaso, pur nel mezzo, lasciando il luogo da por li cannoni, fosse riposato un tripode, sopra di cui una palla rotonda, figurata per il mare, fosse riposta, e sopra di lei assisa od in piedi, una Venezia fatta con singolar maestria. Da un canto del tripode fosse un leone, figurato per S. Marco, il quale tenesse l’un piede sopra un libro aperto, e l’altro sulla palla. Dalla parte del tripode fosse, con ugual grandezza del leone; posto un alicorno. Sul tavolato del tripode poi vi si avrebbe potuto porre o statua rilevante la grandezza del Principe, ovvero qualche accorta impresa con suo leggiadro motto. Nella palla rotonda poi dove spunta in fuori, là ove il tripode fa un angolo ottuso per tre lati, si fossero tre cannoni di conveniente forame, proporzionati alla quantità dell’acqua, nelle conserve, o sponge, ramata, per certa lunghezza di tempo.

 Nulla però se ne fece in quel secolo, ed ai nostri tempi soltanto, tolta per l’introduzione dell’acquedotto, ogni questione sul modo d’alimentare d’acqua dolce una fontana a Venezia, si ritornò al progetto di erigerla nel bel mezzo di piazza San Marco. Al che molti si opposero, temendo che in tal guisa venisse deturpata la maestà della Piazza medesima. (1)

(1) G.Nissati (Giuseppe Tassini). Aneddoti Storici Veneziani. 1897

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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