La pietra della peste nel Sotoportego tra Calle Zorzi e Corte Nova, nel Sestiere di Castello
Tutto il sottoportico tra Calle Zorzi e la Corte Nova, a Santa Giustina, svolge la funzione di una cappella. Al suo interno sono presenti due capitelli del tipo ad edicola in pietra d’Istria e marmi. Nel primo è collocato un dipinto raffigurante la Madonna seduta col Bambino, sul secondo è collocata una stampa incorniciata della Madonna della Salute.
Il soffitto, colorato di azzurro e di oro, è tutto a cassettoni. I capitelli hanno ai lati quattro quadri che raccontano sommariamente la storia dell’epidemia di peste che colpì Venezia nel 1630 e che risparmiò la corte: nel primo quadro l’epidemia colpisce Venezia e un sacerdote distribuisce la comunione; nel secondo gli abitanti della corte pregano la Madonna (per altre fonti sono dei nobili che intercedono la Madonna della Salute circondata dai Santi Rocco e Sebastiano); nel terzo la Madonna intercede presso Gesù Cristo per gli abitanti della corte; nel quarto con l’aiuto divino l’epidemia è vinta.
Secondo la tradizione, gli abitanti della zona, durante la pestilenza del 1630, rimasero immuni dal contagio, poiché la peste stessa nel tentativo di penetrare in corte attraverso il sottoportico, fu arrestata da una immagine della Vergine posta da tempo nel luogo e fu costretta a cadere per terra, come lo ricorda una pietra rossa nel selciato. (1)
Da allora, tutti i veneziani, che attraversano il sottoportico, si guardano bene dal calpestare quella pietra rossa, temendo sfortune e disgrazie.
(1) Fiorenzo S.Cumàn e Pietro Fabbrian in I “CAPITÈLLI” di VENEZIA. Edizioni Helvetia 1987
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