Il compare “de aneło” (anello) sier Piero Bernardo, e la legge per la limitazione delle spese voluttuarie del 1514

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Chiesa di San Giacomo di Rialto - Sestiere di San Polo

Il compare “de aneło” (anello) sier Piero Bernardo, e la legge per la limitazione delle spese voluttuarie del 1514

Una legge della Repubblica in data 8 febbraio 1514 proibiva “la excepsiva spesa che facevano li compari de l’anelo; siché più non se può per essi compari de l’anelo mandar ala sposa alcun presente che sie pironi (forchette) over sie chussieri (cucchiai) de arzento non possendo passar el valor de un ducato l’uno“.

Nel giovedì grasso del carnevale del 1516 a San Giacomo di Rialto era avvenuto il matrimonio di Alvise Gambamercante da vin in Ruga de li Oresi” con tale Marietta da Mestre; compare allo sposalizio era Piero Bernardodi santa Maria Mater Domini in la casa de le do tore“.

Il matrimonio, sebbene lo sposo fosse ricco, fu fatto con quella misurata ricchezza che solo permetteva la legge; in chiesa non più di venti donne accompagnarono la sposa ed al banchetto di nozze non ci furono che le tra vivande permesse, i marzapani senza le fogliette di oro ed i confetti “menudi et comuni“.

Ma il compare Bernardo, a cui non garbava quel decreto così restrittivo, volle fare uno strappo alla legge, ed in aggiunta alla sei posate d’argento, regalò alla sposa una catenella d’oro massiccio che le si avvolgeva al collo sei volte, e due splendidi “aneli da deo cum perle“.

Il fante dei Provveditori alle Pompe incaricato, come sempre, di visitare la tavola ed i regali, informato prima da un giovane famiglio di casa Gamba, adocchiò subito i regali del compare e dopo un breve interrogatorio, su di essi mise la multa voluta dalla legge “de ducati cinquecento d’oro, la mità dei quali sono dati al acusator et qual vien tenudo secreto“.

Il povero Bernardo quel colpo non se lo aspettava, e quando il fante lo avvertì che se “non haverà pagado in termini de zorni tre” la condanna sarebbe stata di “star sie mesi in preson serado“, lo sventurato perse il lume degli occhi e cominciò ad urlare contro il fante che credette savia prudenza scappare dalle minacce di quel furibondo.

Commenta il buon Sanudo nei suoi DiariLa cossa non è bella, ma feva ridar tutta la contrada“, però Piero Bernardo, non solo dovette pagare la multa, ma fu condannato ad un anno di confine a Chioggia “perché in questa terra, de sor a tutti ghe xe sempre la legge“. (1)

Le botteghe degli orefici erano situate principalmente nelle due Rughe di Rialto. Infatti la Ruga Vecchia San Giovanni era chiamata anch’essa Ruga dei Oresi. Il Sabellico (1436-1506) nella sua opera “De situ Venetiae urbis” la nomina “Ruga degli Anelli” in quanto lì si vendevano principalmente anelli e oggetti di piccole dimensioni. Nella Ruga maggiore, detta anche Ruga Granda, si vendevano invece manufatti di grandi dimensioni, come soprammobili, stoviglie, vasellame. (2)

(1) Giovanni Malgarotto. IL GAZZETTINO, 22 ottobre 1924.

(2) https://live.comune.venezia.it/it/2018/08/ruga-e-sotoportego-dei-oresi

Dall’alto in basso, da sinistra a destra: Orologio della Chiesa di San Giacomo di Rialto, Chiesa di San Giacomo di Rialto, Palazzo Bernardo a San Polo, Palazzo Bernardo a San Polo, Chiesa di San Giacomo di Rialto.

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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