Calle e Corte del Calice, nel Sestiere di San Marco
Contigua alla calle degli “Stagneri” o “Stagneria” in parrocchia di San Salvadore aveva nel 1582 bottega “da marcer a l’insegna del Calese (calice) ser Bortomio fiol de Battista Bontempelli, et la bottega dava da drio in una corte et avanti sulla Marzarieta appo cha Zustinian“, già Gritti e infine Faccanon.
La famiglia Bontempelli o Bontempello era venuta dal Bresciano nel 1579 e, ottenuto il privilegio di cittadinanza veneziana, dette stabile assesto alla bottega che divenne ben presto una delle più importanti per la bellezza e ricchezza delle sue manifatture. Messer “Bartolomio dal calice” fabbricava ed esponeva nel suo negozio, dove faceva acquisti “fino el Serraglio del Gran Turco“, certi zendali, broccati e ormesini “incarnati, pavonazzeti et verdicini, ch’el pennello non gli saprebbe depenzer meglio” e così i denari piovevano da tutte le parti.
Ricchissimo e generoso il Bontempelli fece restaurare la chiesa delle convertite alla Giudecca, elargì trentamila ducati all’ospedale di San Lazzaro dei Mendicanti, legandone, dopo morto, altri centomila. In chiesa San Salvadore, nella crociera verso il Battistero, fece costruire un altare con pala di Sante Peranda, rappresentante Gesù morto sostenuto dalla Vergine, e sotto, in atto di preghiera, il suo ritratto e quello del fratello Grazioso.
“Bortolomio dal Calese” (calice) morì nel 1616 “de anni 78 da febre” e fu sepolto nella sua tomba a San Salvatore. (1)
(1) Giovanni Malgarotto. IL GAZZETTINO, 7 maggio 1925.
Foto nell’angolo in alto a sinistra: Sante PERANDA (1566-1638). San Carlo Borromeo intercede presso la Pietà in favore dei fratelli Bontempelli (1628 ca)
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