Traghetto della Pietà
Traghetto soppresso. Era un piccolo traghetto, in contrada di San Giovanni in Bragora, che nel 1719 aveva otto libertà (licenze). (1)
Fino dal 1348 fra Pieruzzo d’Assisi avea fondato in questa situazione un ospizio filiale a quello di San Francesco della Vigna, da noi mentovato nell’articolo precedente. Dopo la di lui morte, successa nel 1353, ambedue gli ospizi vennero sottoposti al jus patronato Ducale.
Questo di San Giovanni in Bragora ottenne un primo ampliamento nel 1388 con l’acquisto di alcune case vicine; quindi un secondo nel 1493, e successivamente un terzo nel 1515. Qui venne trasportata allora tutta la famiglia degli esposti, crescendo la quale, nuovi ampliamenti successero verso la fine del secolo XVII, nonché sul principio del XVIII a merito della Congregazione del Luogo Pio, subentrata nella direzione dello stabilimento alle Matrone dell’Umiltà.
Finalmente nel 1746 si cangiò la piccola chiesa in quella che oggi si ammira, disegnata da Giorgio Massari, e dedicata alla Visitazione della Beata Vergine (vulgo Maria della Pietà), della qual chiesa oggidì, per iniziativa del dott. Pietro Pastori, medico dell’Istituto, si vorrebbe compiere la facciata, rimasta interrotta. L’ospizio della Pietà, il cui fabbricato fu nel 1791, ed anche in tempi a noi più vicini restaurato, esente da pagamento di decime, e sovvenuto di legne, di farine, e di largizioni infinite sì pubbliche che private, si aveva assicurato una rendita di quasi 300 mila ducati. Anche adesso si può dire in non dispregevole stato. Fra le altre discipline erudiva le femmine nella musica vocale e strumentale in cui altre volte giungevano ad invidiata rinomanza. (2)
(1) Guglielmo Zanelli. Traghetti Veneziani: la gondola al servizio della città. (CICERO Editore).
(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).
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