Traghetto di Sant’Eufemia sul Canale de la Giudecca, va a San Trovaso

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1960
Fondamenta Sant'Eufemia - Isola della Giudecca

Traghetto di Sant’Eufemia sul Canale de la Giudecca, va a San Trovaso

Traghetto soppresso. Il traghetto collegava le Zattere con l’Isola della Giudecca, in particolare il traghetto aveva un pontile di attracco all’imbocco del Rio de San Trovaso, un altro nei pressi del Sotoportego dei Bisati e un terzo presso la Scuola dello Spirito Santo. Dall’imbarcadero all’imbocco del Rio de San Trovaso si andava a Sant’Eufemia o a San Biagio. (1) I confini del traghetto andavano da San Biagio e Cataldo fino alla Croce e, dall’altra parte del canale, dalla riva di San Basegio al Monastero dell’Umiltà, in bocca al Rio de San Trovaso e dentro lo stesso rio. (2)

SANT’EUFEMIA (Parrocchia, Fondamenta, Campiello, Ponte, Rio di) alla Giudecca. La cronaca Scivos ci assicura che la chiesa parrocchiale, sacra a Sant’Eufemia, Dorotea, Tecla ed Erasma, martiri in Aquileja, fu costrutta nell’ 865 sotto il doge Orso Partecipazio. Dopo essere stata restaurata più volte, venne ridotta alla sua forma attuale verso la metà del secolo trascorso. Deve aver avuto varie consacrazioni, delle quali però nulla sappiamo, eccettuatane quella del 1371, ricordataci da una lapide innestata presso la porta. Nel 1810 la sede parrocchiale si traslatò dalla chiesa di Sant’Eufemia in quella del Santissimo Redentore per essere di bel nuovo trasportata a Sant’Eufemia quando nel 1822 riebbero i Cappuccini i loro antichi possedimenti.

Andrea Davanzago, pievano in Sant’Eufemia della Giudecca, essendo morta nel 1437 certa Mina, indusse alcune femminucce a deporre che la defunta, con testamento nuncupativo, gli aveva lasciato tutti i suoi averi. Citato perciò innanzi la Quarantia Criminale, disse nello scolparsi mille pappolate, verbigrazia che la Mina, morendo, aveva partorito due figli tendentes in invisibile, il primo dei quali nel 1410 doveva essere pontefice, ed il secondo imperatore, aggiungendo altre parole che per modestia, dicono le Raspe, si passano sotto silenzio. Le sue difese però nulla gli valsero, poiché, con sentenza 9 agosto del medesimo anno 1437, fu condannato a restituire ai parenti della Mina, i quali giacevano nella povertà, quanto riteneva dei beni di essa, ed a rimanere in carcere fino al momento dell’intera restituzione. (3)

Cfr. La Pianta di Venezia di p. Vincenzo Maria Coronelli (1697) e la Pianta della città di Venezia di Ludovico Ughi (1729)

(1) GUGLIELMO ZANELLI. Traghetti Veneziani: la gondola al servizio della città. (CICERO Editore).

(2) GASTONE VIO. Le Scuole Piccole nelle Venezia dei Dogi (2012).

(3) GIUSEPPE TASSINI. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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