Ponte Barozzi (demolito nel 1945), sul Rio de San Moisè

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Area dove sorgeva il Ponte Barozzi (in prossimità della porta d'acqua dell'albergo Bauer) , sul Rio de San Moisè - San Marcp

Ponte Barozzi (demolito nel 1945), sul Rio de San Moisè. Ramo Barozzi

Ponte in pietra; struttura in pietra, bande in ferro.

Il Ponte Barozzi è un dei ponti di Venezia demoliti in tempi abbastanza recenti. Questo ponte collegava il Ramo Barozzi con una calle che correva tra i due palazzi dell’Hotel Bauer Grunwald, il palazzo vecchio sul Canale Grande costruito nel 1898 da Giovanni Sardi, e il palazzo nuovo, un palazzotto abbastanza anonimo che dava sul Campo San Moisè. Il ponte aveva già da molto tempo perso di utilità, da quando realizzata la Calle Larga XXII Marzo, avvenute nel 1881, si era provveduto anche ad allargare il Ponte San Moisè.

Nel 1945, la proprietà dell’albergo decise di ricostruire il palazzo che dava sul Campo San Moisè e di abbattere il Ponte Barozzi, in quanto la sua presenza contrastava con i progettati ampliamenti dell’edificio. Le autorità veneziane si opposero fermamente, allora la proprietà dell’hotel si rivolse al comando tedesco che in quel tempo occupava la città, e che soggiornava nell’albergo stesso. Il comando tedesco, che si prese a cuore il problema, si limitò a piazzare sotto l’arco alcune grosse imbarcazioni, per il tempo sufficiente perché, con il montante della marea, queste riuscissero a far forza sull’arco del ponte fino a sradicarlo dai suoi piloni d’appoggio e a ridurlo a un ammasso di pietre. Il nuovo palazzo dell’albergo, progettato dall’architetto Marino Meo, venne poi finito nel 1949, con un prospetto del tutto estraneo a Venezia e in forte contrasto con l’architettura circostante. (1)

In Corte Barozzi sorgeva anticamente un palazzo di gotico stile con torri e merlature, che si scorge chiaramente nella Pianta topografica di Venezia, intagliata in legno nel 1500, ed attribuita ad Alberto Durerò. Questo palazzo, appartenente alla patrizia famiglia Barozzi, venne da essa rifabbricato nel secolo XVII sullo stile del Longhena, e poscia, per via di matrimoni, passò nei Corner e negli Emo, dai quali il 5 marzo 1827 l’ebbero i Treves.

Antica per certo è la dimora dei Barozzi a San Moisè, se fino dal 1164 un Domenico Barozzi, figlio di Vitale da Torcello, comperò in quella parrocchia un pezzo di terreno che confinava con i possedimenti, colà situati, di altri della stessa famiglia. Vorrebbero alcuni che il palazzo di cui parliamo sorgesse in sostituzione della poco distante casa dominicale che i Barozzi avevano, secondo le cronache, a banda zanca, in bocca del Rio Menuo, dalla parte verso S. Marco, per mezzo la Doana, e che venne spianata quando alcuni di essi si resero complici della congiura di Bajamonte Tiepolo. Potrebbe essere però che ambedue le case sussistessero contemporaneamente, e che la famiglia Barozzi nella parrocchia di San Moisè si dividesse anticamente in più di un ramo. Essa è originaria di Padova, da cui passò a Torcello e quindi a Venezia, ove rimase del Consiglio quando fu chiuso. Un Giacomo Barozzi venne eletto barone dagli imperatori di Costantinopoli, ottenendo il dominio delle due isole di Sautorino e Tirasia nell’Arcipelago. Egli fu padre di quell’Andrea che, generale di 55 galere, nel 1264 ruppe i Genovesi, prendendo la città d’Acri in Soria. (2)

(1) Gianpietro Zucchetta. Venezia ponte per ponte. (Venezia, Stamperia di Venezia. 1992) – https://www.fictionalcities.co.uk/venice.htm – Condotte nei Restauri. Coordinamento editoriale L’ERMA di BRETSCHNEIDER.

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (Venezia, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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