Ponte Santi Apostoli, sul Rio dei Santi Apostoli

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Ponte Santi Apostoli, sul Rio dei Santi Apostoli - Cannaregio

Ponte Santi Apostoli, sul Rio dei Santi Apostoli. Campo Santi Apostoli – Sotoportego Falier

Ponte in pietra; struttura in mattoni e pietre, balaustre in ferro a meandri incrociati e chiusi al centro con rosette, sostenute da colonnine in pietra d’Istria. Su un fianco del ponte, al centro dell’arco, tre stemmi in pietra di Provveditori di Comun.

SANTI APOSTOLI (Parrocchia, Campo, Rio, Ponte, Sottoportico, Rio terrà). Corre tradizione che nel VII secolo apparissero i dodici Apostoli a San Magno, e gli prescrivessero d’innalzare un tempio a loro onore ove avesse ritrovate unito dodici grù. Cooperarono alla fondazione del sacro edificio i fedeli, e segnatamente un Gardoco Gardolico. La chiesa dei Santi Apostoli ebbe anticamente qualche restauro, e nel 1578 venne rinnovata e consacrata dal vescovo di Traù Antonio Guido. Più tardi, cioè alla metà del secolo XVIII, l’architetto Giuseppe Pedolo lo diede forma moderna, lasciando intatta la cappella Cornaro. È noto come il Pedolo, mentre ancora non era compiuta l’opera, morisse per un accidente che l’incolse costruendo la riva del palazzo Rezzonico a San Barnaba. Anche negli ultimi tempi si aggiunsero alla chiesa dei Santi Apostoli nuovi restauri e decorazioni.

La parrocchia, probabilmente antica quanto la chiesa, ebbe ampliazione nel 1810 per l’aggiunta di parte della soppressa parrocchia di Santa Sofia, e di altre vicine contrade. In essa si sviluppò nel 1105 un fiorissimo incendio, di cui nel Sanuto (Vite dei duchi di Venezia) troviamo i cenni seguenti: In quest’anno 1105, di gennajo, uscì fuoco dalla casa d’Arrigo Dandolo, ovvero Zeno, a Santi Apostoli e fu sì grande che abbruciò molte contrade, et abbruciò tutta la detta contrada, e con furia di vento passò il Canal Grande, et abbruciò S. Cassano, S. Maria Mater Domini, S. Agata, S. Agostino, e S. Stefano Confessore.

Al Ponte dei Santi Apostoli si scorge il palazzo del dogo Marin Faliero che, avendo tramato di rendersi assoluto signore di Venezia, andò mozzo del capo il 16 aprile 1355. La congiura fu scoperta da un Vendrame, o Beltrame, pellicciajo, ed a costui dice la cronaca del Savina (Classo VII, Cod. CXXXIV della Marciana), venne donata la casa granda de SS. Apostoli in colonne, appiè del ponte, che fu de Marin Falier olim indegno dose. Anche un’altra cronaca dice che la casa di Marino era quella dalle colonne, al Ponte dei Santi Apostoli. Scrive però il Sanuto che questa casa non fu donata a Beltrame, ma bensì alla chiesa dei Santi Apostoli, e che probabilmente venne ricomperata in seguito dalla famiglia Falier, poiché ai tempi in cui egli scriveva, era posseduta dalla famiglia stessa. Essa conserva di antico i due veroni del centro, alquante medaglie simboliche, e l’arma dei Falier.

Predicando in chiesa dei Santi Apostoli nel 1542 il celebre Bernardino Ochino, generale dei Cappuccini, apostatò dalla fede cattolica, per cui accusato, come si dice, da San Gaetano da Thiene, e chiamato a Roma, credette bene di salvarsi a Ginevra. Nella medesima chiesa predicando un altro cappuccino nel 1579, giunse a sradicare l’abuso che il bel sesso andasse per Venezia scollacciato, e col petto scoperto.

Sembra che in parrocchia dei Santi Apostoli, in una casa di Domenico Bollani, sopra il Canal Grande, abitasse Pietro Aretino prima di fissare residenza sopra la Piva del Carbon, ove compi la sua mortale carriera. Ciò si deduce dalla lettera scritta dall’Aretino il 5 giugno 1537 al maestro Agostino Bonucci, accordata con l’altra lettera scritta il 27 ottobre del medesimo anno 1537 a Domenico Bollani. Vedi il Primo Libro dello lettere dell’Aretino.

Ricorderemo, per ultimo, che, presiedendo alla costruzione del campanile dei Santi Apostoli un Domenico Longo, detto Bachetin, vecchio prete di chiesa, sdrucciolò nel 1672 giù dalla cella delle campane, e nella caduta si attaccò con le vesti alle sfere dell’orologio. Colà rimase per buona sorte sospeso quanto bastò perchè si potesse accorrere in suo aiuto e salvarlo.

Quell’edificio situato in Campo dei Santi Apostoli, che oppidi serve di chiesa alla Confessione Augustana, venne architettato dal Tirali, e serviva un tempo alle riduzioni dei fratelli ascritti al Suffragio dell’Angelo, istituito nell’11 gennajo 1557. (1)

(1) GIUSEPPE TASSINI. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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