Ponte de la Scoazzera, tra il Rio di Santa Ternita e il Rio dei Scudi. Campo a fianco de la Chiesa – Calle Donà
Ponte in pietra; struttura in mattoni e pietre, balaustre in ferro a croci oblique.
SCOAZZERA. Si chiamava scoazzera un chiuso quadrato di muro, senza tetto, ed aperto d’innanzi, ove si raccoglievano le spazzature, dette in vernacolo squazze, finché i burchieri, o burchiellanti, le avessero trasportate fuori della città. Molti di tali depositi esistevano una volta fra noi, e molti quindi sono i luoghi che da essi presero il nome, e tuttavia lo ritengono.
Le scoazzere ebbero origine nel XV o XVI secolo per tener monde le strade, e per impedire che le spazzature si gettassero nei canali. Vi vigilava il Magistrato alle Acque, sotto gli ordini del quale erano i così detti Nettadori dei Sestieri. Coll’ andar del tempo però tali scoazzere si distrussero, e fino dal 1662, spargendosi ovunque le immondezze, molto sordide erano divenute le nostre vie. Deliberò allora il Magistrato allo Acque che le scoazzere si rifacessero, e minacciò castighi severissimi a chi attentasse di demolirle. Nel 1711 le fece poi ristaurare, prescrivendo che a tal uopo fosse trattenuto dal pubblico proto l’importare di un mese sopra i crediti dei Nettadori dei Sestieri. Vedi Gallicciolli (Memorie Venete), e Tentori (Della Legislazione Veneziana sulla preservazione delle Lagune). (1)
(1) GIUSEPPE TASSINI. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).
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