Ponte San Francesco, sul Rio de San Francesco de la Vigna

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1846
Ponte San Francesco, sul Rio de San Francesco de la Vigna - Castello

Ponte San Francesco, sul Rio de San Francesco de la Vigna. Campiello de la Chiesa – Ramo al Ponte San Francesco

Ponte in pietra; struttura in mattoni e pietre, balaustre in mattoni intonacati. Su un fianco del ponte, al centro dell’arco, tre stemmi in pietra di Provveditori di Comun.

SAN FRANCESCO DELLA VIGNA (Campo, Ponte, Ramo Ponte, Rio, Salizzada). Fra le molte vigne, che vi erano in Venezia, la più estesa di tutto, e la prima che avesse fruttificato si reputava quella della famiglia Ziani. In essa si scorgeva una chiesetta, dedicata a San Marco, perchè, secondo una volgar tradizione, questo era il luogo ove aveva pernottato l’Evangelista assalito da fiera burrasca, ed gli era apparso un angelo dicendogli: Pax tibi Marce evangelista meus! e profetizzandogli la futura fondazione di Venezia. La vigna, di cui parliamo, insieme alla chiesa ed alcune botteghe, fu lasciata, mediante testamento 5 giugno 1253, da Marco Ziani conto d’Arbe, figlio del doge Pietro, ai frali Minori, ovvero frati Predicatori, ovvero Cistercensi. Ebbero la preferenza i Minori Osservanti, che vi fermarono stabile domicilio. Accresciutosi in seguito il numero di essi, si dovette ampliare il loro convento, e si eresse una nuova chiesa sul disegno di Marino da Pisa, la quale si chiamò di San Francesco della Vigna, lasciandosi però intatta quella di San Marco, che rimase in piedi fino al 1810 nell’orto dei Padri.

Minacciando la chiesa di San Francesco rovina nel secolo XVI, si pensò di rifabbricarla sopra disegno del Sansovino, e la prima pietra dell’opera fu posta il giorno 15 agosto del 1534. Insorti però alcuni dispareri, venne per qualche tempo intermesso il lavoro, e si consultò il frate Francesco Giorgi, che rilasciò sopra la rifabbrica un suo giudizio in iscritto, a cui dovette uniformarsi il Sansovino. Non piacque nemmeno il disegno della facciata ideata da quest’architetto, e fu scelto un altro disegno presentato dal Palladio nel 1562. A tali contese alludono probabilmente le iscrizioni che si leggono negli intercolunni delle due ale, ove da una parte sta scritto: Non sine jugi interiori, e dall’altra: Exteriorique bello. Compiuta finalmente la chiesa, ebbe consacrazione il 2 agosto 1582 per mano di Giulio Superchio vescovo di Caorle. Anche il convento ebbe in quell’occasione qualche restauro, ma, avvenuta ai tempi Napoleonici la soppressione degli ordini religiosi, fu, come tanti altri, ridotto a caserma. Ed a caserma continuò a prestarsi anche dopoché i Minori Osservanti vennero nel 1835 ristabiliti in Venezia, i quali andarono ad abitare un altro prossimo convento, fondato fino dal secolo XV da Maria Benedetta principessa di Carignano, e da Maria Angela Canal per le Terziarie Francescane, convento che essi frati ampliarono in seguito con l’unione del palazzo della Nunziatura. Ma nel 1867 dovettero abbandonare anche queste fabbriche, ed attualmente occupano come casa canonica il loro convento antico.

L’istituzione della parrocchia di San Francesco della Vigna data dal 1810. Si compose allora il suo spirituale circondario con alcune contrade delle allor soppresse parrocchie di Santa Giustina, Santa Ternita, e Sant’Antonino. (1)

(1) GIUSEPPE TASSINI. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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