Ponte Lion, sul Rio de San Lorenzo. Fondamenta San Loreno – Calle Maruzzi
Ponte in pietra; struttura in mattoni e pietre, bande in mattoni. (1)
Antica in Venezia era la famiglia Lion, donde per ragioni di commercio si trasportò in Acri di Soria, ma quando nel 1291 quella città cadde in potere del Soldano d’Egitto, Domenico o Domenzone Lion ritornò fra noi con grandi ricchezze, e, come è fama, volle prima di entrare nel porto l’assicurazione che sarebbe stato eletto del Consiglio.
Nicolò Lion, figliuolo di Domenico, procuratore di San Marco, fu quello che scoprì la congiura di Marin Faliero, e che, guarito per virtù della miracolosa lattuga trovata nell’orto dei Minori Conventuali, che ufficiavano la chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari, fabbricò la chiesa ed il convento attigui, detti di San Nicoletto della Latuga, costituendoli nel 1332 jus patronato dei Procuratori di San Marco de Ultra, ed accordandone poi, con testamento 13 febbraio 1353, l’assoluto dominio ai Minori Conventuali.
Un Vido, nipote del procuratore Nicolò, contrasse matrimonio con Franceschina Morosini, ma poi la cacciò di casa, e tolse per nuova compagna nel 1364 Agnesina Coco, il qual fatto fu cagione che la sua discendenza venisse esclusa, come illegittima, dal Maggior Consiglio.
Racconta il Barbaro che i dissidi fra Vido Leoni e Franceschina Morosini originarono dal comando che la prima sera degli sponsali fece il marito alla moglie di cavargli le calze, a cui questa rispose: “li Morosini non discalzano Leoni”.
Esisteva in Venezia un’altra linea dei Leoni, che riconosceva per suo capostipite un Simeone, eletto del Maggior Consiglio nel 1315, e creduto fratello di Domenico o Domenzone. A questa apparteneva quel “m. Thoma Lion fo del cl.mo m. Simon” che con lo strumento 30 luglio 1510, in atti di Giovanni Figolino tolse a pigione dalle monache di San Lorenzo una casa posta “sull’horto di detto mon.rio nella contrà di S. Severo”. Qui pure, secondo la Descrizione della contrada di San Severo, abitavano nel 1861 i NN. UU. Paolo e fratelli Lion, nipoti di Tommaso. Ecco l’origine del nome attribuito al Ponte Lion, giù del quale si scorge tuttora scolpito sul pavimento: Fondo di Propria Ragione delle Venerabili Monache di S. Lorenzo.
Ambedue le linee dei Leoni furono chiare per uomini benemeriti della patria, se si voglia eccettuare quel Maffeo, figliuolo di Lodovico, Avogador di Comun, e nel 1540 Savio di Terraferma, il quale, essendo stato scoperto reo di ricevere provvigione dal re di Francia per rivelargli i secreti della Repubblica, fuggì da Venezia, ed ebbe il bando da tutto il dominio con taglia di mille scudi, e con decreto che i suoi discendenti fino alla quarta generazione rimanessero privi della nobiltà. Egli si rifugiò alla corte di Francia, ma non vi trovò alcun appoggio, per cui fu costretto a mercarsi il vitto col dare lezioni di grammatica, avverandosi, dice il Cappellari, anche in questa occasione la sentenza che i principi amano il tradimento, ma non i traditori.
La famiglia Lion, di cui abbiamo parlato, si estinse nel principio del Settecento. (2)
(1) ConoscereVenezia
(2) GIUSEPPE TASSINI. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).
FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.