Ponte de Cà Foscari sul Rio de Cà Foscari

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Ponte de Cà Foscari sul Rio de Cà Foscari - Dorsoduro

Ponte de Cà Foscari sul Rio de Cà Foscari. Calle Larga Foscari – Calle de Cà Foscari

Ponte in pietra; struttura in mattoni e pietre, bande in pietra. Su un fianco del ponte, al centro dell’arco, tre stemmi in pietra. (1)

Il palazzo fatto fabbricare, insieme agli altri due contigui, dalla famiglia Giustinian fra la seconda metà del secolo XIV, e la prima del XV. Esso si chiamava volgarmente il palazzo delle due torri, per le due torri che aveva sul comignolo. Venne comperato dalla Repubblica nel 1430 per 6500 ducati alfine di farne un regalo al Marchese di Mantova, ma nel 1438 gli fu tolto, e nel 1439 donato al conto Francesco Sforza, al quale del pari nel 1447 venne confiscato. Allora, posto all’incanto, passò in proprietà del doge Foscari, che lo rifabbricò, trasportandolo, come dice il genealogista Girolamo Priuli, dal loco ove hora è la corte al canton del rio, sopra Canal Grande che va a San Pantalon, ove hora si vede, lasciando il cortile di dietro ove prima era essa casa.

Disceso il Foscari da antica famiglia, venuta dalla villa di Zelarino, presso Mestre, nel secolo IX, e chiara per uomini cospicui, resse per trentaquattro anni gloriosamente lo stato, stendendone i confini da una parte fino all’Adda, e dall’altra fino all’Isonzo. Ma sul tramonto della vita ebbe a soffrire molte immeritate traversie, poiché dovette vedere l’unico suo figlio Jacopo due volte posto a confine, torturato, e costretto a morire luntano dalla patria. E poiché a tanto colpo mal reggeva l’animo del vecchio, nè più attendeva con la solita alacrità ai pubblici affari, egli venne, in età di anni 84, deposto, per decreto del Consiglio dei Dieci. Il 22 ottobre 1457, alla presenza della Signoria e dei Capi dell’anzidetto Consiglio, gli fu tratto di dito l’anello ducale e spezzato, quindi gli fu tolto il corno con il camauro sottoposto. Poi, ritiratosi nel suo palazzo di San Barnaba, vi morì oppresso dall’affanno il primo novembre dello stesso anno 1457. (2)

(1) ConoscereVenezia

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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