Famiglia Barozzi
È antichissima l’origine di questa famiglia, illustre in Padova prima che sorgesse Venezia, ove tenne a stabilirsi ai tempi di Attila; e si risguarda come una delle prime famiglie fondatrici e tribunizie di Venezia medesima. In tutti i tempi durante il lungo periodo della esistenza della Repubblica Veneta i Barozzi si impiegarono in servigio della patria, e si resero distinti nelle armi e nelle cariche riservate al solo ordine patrizio. (1)
Un Giacomo Barozzi venne eletto barone dagli imperatori di Costantinopoli, ottenendo il dominio delle due isole di Santorino e Tirasia nell’ Arcipelago. Egli fu padre di quell’Andrea che, generale di 55 galere, nel 1264 ruppe i Genovesi, prendendo la città di Acri in Soria. Angelo Barocci di Pietro, fu nel 1211 eletto patriarca di Grado, era prima pievano di San Giovanni di Rialto, cappellano di San Marco, e cancelliere ducale. Pietro Barozzi di Luigi nel 1470 fu fatto vescovo di Belluno, e poi traslato a Padova, dove morì nel 1507. Altri uomini chiari si trovano registrati in pubblico servigio, e nei magistrati, e nell’armata. (2)
L’arma di questa famiglia porta in campo d’argento una fascia azzurra. L’arma antica fu un Leone d’oro, in alcuni rosso, in altri con un capo abbassato d’azzurro, ma un nobile di questa casa rimirando un giorno nel portico della Chiesa di San Marco, la storia effigiata in mosaico della translatione del corpo di questo grande Evangelista, in Venezia, e considerato un pennone nell’albero della nave, che portava il sacro pegno, che spiegava una fascia azzurra in campo d’argento, se ne compiacque tanto, che lasciò la prima impresa della sua casa, per questa che egli si appropriò, in che ebbe per rivale Pietro Bollani, che seco allora contemplava la predetta storia, e che mutò anch’egli l’arma sua in questa, con qualche varietà nel campo per non incontrarsi negli stessi colori. (3)
(1) Francesco Schroder. Repertorio genealogico delle famiglie confermate Nobili. Tipografia di Alvisopoli 1821
(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. Tipografia Grimaldo Venezia 1872
(3) Casimiro Frescot. La Nobiltà Veneta ossia Tutte le Famiglie Patrizie con le figure de suoi Scudi e Arme. Venezia 1707
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Buon giorno, scusate ma vi è un errore..probabilmente dal fatto che molti stemmi erano simili a Venezia e solamente il colore li distingueva. Il blasone sito in “Calle del Capeler, 3277 (Dorsoduro). Stemma Barbo o Barozzi” è Zanotto del ramo comitale(detti de’ gigli scalati”, sulla cotissa portava i tre gigli, si vedono chiaramente scalpellati ed erasi successivamente. Il blasone era molto simile a quello che oggi “espone l’Hotel Bauer” nella facciata fronte Canal Grande”. Documentazione si trova sia all’Archivio di Stato di Venezia sia nel nostro archivio familiare.
Grazie! L’attribuzione “stemma Barbo o Barozzi” viene fatta da Alberto Rizzi nel suo “Scultura esterna a Venezia”.
Grazie a voi per la cortesia. Conosco bene il Rizzi, purtroppo anche i grandi a volte hanno delle sviste…specialmente se non sono degli araldici…non solo i patrizi ponevano in loro blasoni, anche i nobili minori. Senza colori era molto difficile distinguere un blasone di un patrizio da un nobile minore. Ad esempio quando verso i primi del ‘300 abbiamo dovuto svendere le case di Santa Croce a causa di un debito mai saldato di un Venier(solo nel 1320, con sentenza dei Giudici del Petizion su ordine del Consiglio dei X ,abbiamo avuto il risarcimento)nel frattempo erano state acquistate da un Pisani che ha non ha quasi modificato il blasone, era già pronto, blasone ancora in loco. Lo stesso Rizzi spesso non sa a chi attribuire diversi blasoni.