Sotoportego del Filatoio a Santa Maria Mater Domini, Sestiere di Santa Croce
Questo sottoportico è così chiamato anche nella descrizione della contrada del 1661, senza che allora vi abitasse alcun filatojo, o filatore. Vi avrà abitato antecedentemente, e forse nel principio di quel medesimo secolo XVII, trovandosi nei Registri Sanitari decesso nella “parrocchia di Santa Maria Mater Domini il 26 febbraio 1614 Bortolo fio de m. Bortolo filatojo de g.ni 40″.
Sotto il nome di filatoj si comprendevano, per attestato della Statistica del 1773, i filatori di seta, e quelli d’altri fili. Quest’arte aveva scuola di devozione sotto il patrocinio di Sant’Anastasio presso la chiesa di Santa Ternita. Il Cicogna cita uno strumento del 9 agosto 1488, confermato noi giorno 10 susseguente, dove compare una convenzione tra il piovano, ed il capitolo di Santa Ternita da una parte, ed il capitolo dell’arte dei Filatoj, dall’altra, in forza di cui “la casa della scuola della SS. Trinità, et del glorioso martire missier Santo Anastasio” venne data alla detta scuola per “precio di ducati tre ano, et a rason d’ano, et questo per fitto in perpetuum” con altre condizioni ed obblighi da ambedue le parti. La Scuola dei Filatoj fu rifatta nel 1696, secondo un’iscrizione che lo stesso Cicogna letto sopra un pilastro di pietra nel campo di Santa Ternita, oggi più non esistente. (1)
(1) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).
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