San Teodoro martire vulgo San Todaro, un santo sauroctono
Sussistono due santi Teodoro nella chiese greca e latina, San Teodoro stratelátes (portatore di lancia) festeggiato il 7 di febbraio, e San Teodoro tiro (recluta o soldato) festeggiato il 9 di novembre. A Venezia si è sempre festeggiato il San Teodoro di novembre senza specificazione se si tratasse dello stratelátes o del tiro, poiché l’unica specificazione era solo quella di Theodorus martyr. Perciò patrono di Venezia era quello di novembre, come afferma il kalendarium pertpetuum del 1791, ma seguendo la confusione tra i due San Teodoro era considerato patrono anche quello di febbraio.
I resti di San Teodoro stratelátes, o di Eraclea, furono sottratti da Giovanni Dauro alla chiesa di Santa Sofia di Messembria nel 1257, fu trasportato prima a Costantinopoli nella Chiesa di San Nicolò d’Embolo appartenente ai veneziani e nel 1267 venne traslato a Venezia, dove fu deposto nella chiesa di San Salvador, e da allora questo santo divenne il primo patrono della città lagunare.
San Marco subentrò, come patrono della città, probabilmente durante la guerra di Chioggia (1377-1381) contro i genovesi, poiché, nei vesilli, il San Teodoro generava confusione con il San Giorgio, patrono di questi, raffigurato alla stesso modo, a cavallo mentre uccideva il drago. (1)
La sua identificazione come santo sauroctono deriva probabilmente dalla convinzione che con la sua intercessione si poteva sconfiggere il diavolo, rappresentato da un serpente o da un drago. Una legenda racconta comunque che mentre San Teodoro si trovava in un villaggio della Euchaita venne a conoscenza che un drago teneva prigioniera una principessa di nome Eusebia. Armandosi con il segno della croce, Teodoro si precipitò verso il drago e pose fine rapidamente alla sua vita, tagliandogli la testa e portando in salvo la principessa.
La statua raffigurante San Tedoro d’Amansea, il “Todaro“, santo fra i più venerati tra i soldati martiri d’Oriente, patrono di Venezia prima dell’avvento di San Marco, si trovava originariamente sulla sommità della colonna occidentale della Piazzetta San Marco, accanto alla colonna con il leone di San Marco, ora sostituito da una copia.
La figura è formata da un pastiche di pezzi di epoca e provenienza diverse: la testa faceva parte probabilmente di una statua colossale raffigurante Costantino, il busto apparteneva ad una statua loricata di un imperatore romano, forse Adriano; le altre parti del corpo e il drago ai suoi piedi, simile ad un coccodrillo, furono aggiunti all’inizio del Trecento. (2)
(1) Antonio Niero. I Santi di Venezia
(2) da un cartello esposto davanti all’originale della statua di San Teodoro in Palazzo Ducale
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