I corsi e i freschi per i canali

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Gabriele Bella. Corso nel Canal della Giudecca. Pinacoteca Querini Stampalia (foto dalla rete)

I corsi e i freschi per i canali

I Corsi o Freschi, erano dei percorsi fatti con le barche per i canali di Venezia, erano così chiamati perchè servivano per prendere il fresco nella stagione estiva o per esercitarsi nella voga.

Essi iniziavano la seconda festa di Pasqua, e si facevano in occasione di sagre, e di principesche venute. Vari erano i luoghi ove si celebravano come, per esempio, il Rio della Sensa a Sant’Alvise, il Canale di Murano, il Canal Grande, quello della Croce o di Santa Lucia, e quello della Giudecca. Vi assistevano, sul cadere della giornata, in migliaia di gondole, le donne più belle. Vi assistevano pure i giovani patrizi nei loro gondolini, che appena contenevano il padrone ed il gondoliere, e coi quali potevano, per la loro leggerezza, volteggiare intorno alle gondole delle dame. Altri giovanotti per ultimo, detti solazzieri, si dilettavano di remare con gran impeto in barche più grosse da sei od otto remi. (1)

Tra i più famosi erano i corsi che si tenevano in ciascun giorno dell’ottavario del Corpus Domini, quando il corpo di Cristo veniva portato dalla Chiesa del Corpus Domini alla Chiesa di San Geremia e vi rimaneva per otto giorni. In quei giorni, finite le funzioni religiose, verso il tramonto, cominciava il “corso o fresco” lungo il Canal Grande in gondola scoperta, di cui scriveva un entusiasta seicentista, lo spagnolo Diego Zunica: “Per il Canal grande, stupore della natura e superbia dell’arte, spaziano le gondole, che a migliaia vi si vedono, con dentro il fiore della Nobiltà e delle Dame quali prendono il fresco“. (2)

Diversi di questi corsi si vedono nelle tele di Gabriele Bella conservate nel museo della Fondazione Querini Stampalia di Venezia.

(1) Giuseppe Tassini. Feste, spettacoli, divertimenti e piaceri degli antichi veneziani. Venezia. Stabilimento Tipografico Fontana. 1891

(2) Giovanni Malgarotto. IL GAZZETTINO, 15 giugno 1933

FOTO: dalla rete. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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