Il Teatro di San Benedetto (1753 o 1755), poi Teatro Venier (1787), poi Teatro Gallo (1810-1868) e infine teatro Rossini (1869-1951), a San Luca, nel Sestiere di San Marco

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Ponte del Teatro a San Luca, nel Sestiere di San Marco

Il Teatro di San Benedetto (1753 o 1755), poi Teatro Venier (1787), poi Teatro Gallo (1810-1868) e infine teatro Rossini (1869-1951), a San Luca, nel Sestiere di San Marco

Eretto dai Grimani attorno al 1753-55, su un fondo di proprietà della famiglia Venier del ramo dei Gesuiti, tra la calle di San Paternian, la calle di Sant’Andrea e quella delle Monache, presso la chiesa di San Luca. Fu inaugurato nel dicembre 1755, restaurato nel 1759, fu ceduto nel 1766 da Michele Grimani e fratelli agli stessi proprietari dei palchi, costituitisi in “società”. Sotto la guida dell’impresario Michele Dall’Agata, il teatro si mantenne su buoni livelli, quasi esclusivamente di opere serie.

Nella notte del 5 febbraio 1774 fu totalmente distrutto da un incendio. Ricostruito, probabilmente su disegno dell’architetto Pietro Checchia, fu riaperto il 24 dicembre 1774. Nel gennaio 1782 ebbe l’onore di essere il teatro prescelto dalla Serenissima per i festeggiamenti in onore della venuta dei Duchi (o Conti) del Nord, ovvero il principe ereditario di Russia Paolo Petrowitz e la moglie Maria Teodorovna (18-24 gennaio). Nel 1786 fu ceduto ai fratelli Nicolò e Alvise Venier e ribattezzato Teatro Venier. La sua decadenza iniziò con l’erezione del Teatro La Fenice. Nel 1810 fu acquistato da Giovanni Gallo e continuò la sua attività sia lirica che drammatica; meritano di essere ricordate almeno le due “prime” di Gioacchino Rossini, L’Italiana in Algeri (22 maggio 1813) e Edoardo e Cristina (24 aprile 1819).

Radicalmente restaurato nel 1847 dall’architetto Giuseppe Jappelli, pur ospitando compagnie di buon livello (come la Compagnia Reale Sarda) non ebbe però un altrettanto buono successo commerciale. Alla morte di Rossini (1868) mutò il nome in onore del grande maestro. Nuovamente restaurato nell’estate del 1875, nel 1886 fu posto in vendita e acquistato dalla ditta Baldanello, Merkel e Patrizio. Alla fine del secolo ospiterà prime prestigiose, come I pagliacci di Leoncavallo (1893) e la Bohème di Puccini (1897). Fu totalmente demolito nel 1951 e ricostruito ad uso di cinematografo. (1)

(1) Michela Dal Borgo. Catalogo della Mostra “Attività teatrale a Venezia tra legislazione e spettacolo (secoli XVI – XIX)”

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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