La leggenda dell’ampliamento del Convento e della Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo o Zan Zanipolo

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1596
Chiesa e Campo dei Santi Giovanni e Paolo. Sestiere di Castello

La leggenda dell’ampliamento del Convento e della Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo o San Zanipolo

Che tra le altre città d’Italia abbia con le apostoliche sue predicazioni illustrata anche Venezia, San Domenico il glorioso fondatore dei Predicatori, lo scrivono concordemente gli storici del suo istituto, fra i quali il Malvenda che cita in testimonianza i documenti di questo Convento dei Santi Giovanni e Paolo, che riferiscono, essersi nell’anno 1217 portato a Venezia il santo, ed ivi per alcuni suoi pochi frati aver ottenuto un piccolo oratorio, detto allora di San Daniele, e che poi dopo la canonizzazione del santo patriarca fu chiamato di San Domenico, ed ora dopo l’anno 1567 si dice del Rosario.

Appresso detto oratorio, che a principio era assai angusto, vi fabbricò il santo patriarca un piccolo monastero. Di cui si vedono tutt’ora i vestigi nel recinto del nuovo. Seguono poi gli stessi documenti, che altro non sono che un non antico trassunto di tradizioni popolari e insussistenti. Nell’anno 1226 si ampliò per un miracolo il convento. Il doge Giacomo Tiepolo vide in visione una notte l’oratorio, e la vicina piazza di San Daniele piena d’odorosi fiori con alcune bianche colombe, che portavano croci d’oro su le loro fronti, andava volando per questi fiori, mentre due angeli discesi dal cielo profumavano con turiboli d’oro quel sito. Mentre egli ciò osserva udì una voce che disse: “Questo è il luogo, che scelsi ai miei Predicatori“.

Narrò il doge nel giorno seguente la visione in Senato, che tosto decretò doversi concedere 40 passi di nuovo sito ai religiosi per ingrandimento del loro monastero; e allora cominciò a fabbricarsi la magnifica chiesa, sotto il titolo di Maria Vergine e dei Santi Martiri Giovanni e Paolo; di che ne fu poi fatto solenne istrumento nell’anno 1234. Diedero forse causa a questo racconto i due Angeli, che con profumieri alla mano si vedono scolpiti sul sepolcro del doge Giacomo Tiepolo, ed un antico marmo affisso alla facciata esteriore della chiesa, a lavoro di mezzo rilievo, rappresentante il profeta Daniele posto fra i leoni. (1)

(1) FLAMINIO CORNER. Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia, e di Torcello tratte dalle chiese veneziane e torcellane (Padova, Stamperia del Seminario, 1763).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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