Gruppo di fabbricati dello IACP alla Celestia, nel Sestiere di Castello

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Gruppo di fabbricati dello IACP alla Celestia, nel Sestiere di Castello

Gruppo di fabbricati dello IACP alla Celestia, nel Sestiere di Castello

Complesso di 8 edifici dello IACP, a due e tre piani e piani rialzati per complessivi 161 appartamenti (circa), il primo lotto di 3 edifici venne costruito nel 1939 (Ing. Bertanza). In Campo de la Celestia, al civico 2376, è posta una targa che ricorda Plinio Donatelli il presidente dello IACP di quel tempo.

TOPONOMASTICA:

Le nuove strade che si vennero a formare in seguito alla nuova urbanizzazione furono chiamate: Calle e Ramo Primo e Secondo Sagredo, Calle e Ramo de l’Oratorio o del Suffragio, Calle, Fondamenta e Ramo drio la Celestia, Calle dei Orti, Calle Frà Pietro d’Assisi.

Calle e Ramo de l’Oratorio o del Suffragio. In ricordo della Scuola della Confraternita delle Santissime Stimmate, che aveva sede nel vicino Campo de la Confraternita, la quale applicava i propri confratelli, con preghiere e opere buone per le anime del purgatorio, per ottenere da Dio la remissione della pena temporale loro inflitta, in sconto dei peccati commessi durante la vita terrena. (1)

Calle Frà Pietro d’Assisi. Essendo nel secolo XIV cresciuto a dismisura in Venezia il mal costume, si vedevano non digrado i frutti degli illegittimi amplessi abbandonati per le pubbliche vie dalla crudeltà dei genitori. Commosso a tale spettacolo fra Pieruzzo d’Assisi, reduce dalle missioni, prese a pigione l’anno 1346 diciassette case a San Francesco della Vigna allo scopo di ricettare trovatelli, case le quali posteriormente, per testamento della N. D. Lucrezia Dolfin, passarono in proprietà dell’istituto. Da bel principio i trovatelli tutti, sì maschi che femmine, vennero affidati alle cure di una confraternita di devoti della chiesa di San Francesco, ma poi si assoggettarono le femmine alle Matrone dell’Umiltà, istituitesi appositamente nella vicina chiesa della Celestia. Con l’andar del tempo queste ultime rimasero le uniche direttrici dell’ospizio, che ancora per circa due secoli dopo la morte di fra Pieruzzo e che fu detta della Pietà dal gridare pietà! pietà! fatto dal buon frate quando andava questuando di porta in porta per condurre ad effetto la sua santissima intrapresa. (1)

(1) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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