Ponte Widmann, sul Rio de Cà Widmann

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Ponte Widmann, sul Rio de Cà Widmann - Cannaregio

Ponte Widmann, sul Rio de Cà Widmann. Calle Larga Widmann – Calle Widmann

Ponte in pietra; struttura in mattoni e pietre, bande in mattoni. Su un fianco del ponte, al centro dell’arco, tre stemmi in pietra di Provveditori di Comun, sull’altro fianco resti di un leone marciano scalpellato. (1)

Il palazzo Vidman, o Widman, fu architettato dal Longhena, ed in origine apparteneva alla cittadinesca famiglia Sarotti. Così ne parla il Martinioni: “Il palazzo dei conti Vidmani, posto in contrà di S. Cantiamo, nell’entrar in Biri, è notando per costruttura, per copia di stanze, per magnifiche sale, e per la facciata ornata di marmi di singolarissimo ordine d’architettura, e per esser di dentro fornito di statue, di pitture, e di altre ricchezze”.

Noi non sappiamo se dicano il vero alcune cronache quando affermano che Giovanni Widman, venuto dalla Germania circa il 1590, e capostipite della famiglia in Venezia, fosse da principio bastaso, o facchino, nel Fondaco dei Tedeschi. Egli certamente era di bassissima schiatta, e dipendente dalla ricca famiglia Alemanna Otti, ma poi, messosi a mercanteggiare per proprio conto, accumulò grandi ricchezze, per cui, venendo a morte nel 1634, lasciò un milione e duecentomila ducati ai figliuoli, che nel 1646, mediante l’offerte per la guerra di Candia, furono ammessi alla Veneta nobiltà.

Dei figliuoli di Giovanni, Martino acquistò la contea d’Ortemburgo, e la baronia di Paterniano e Sumerech nella Carintia; Cristoforo venne da papa Innocenzo X creato cardinale di Santa Chiesa nel 1647; e Davide fu generale delle milizie pontificie contro il duca di Parma, a cui nel 1649 prese ed interamente distrusse Castro. Si trova pure un Carlo Widman negli ultimi anni della Repubblica generale di mare in Levante.

Questa famiglia donò alla chiesa di San Canciano il corpo di San Massimo, vescovo di Cittanova, e nella chiesa medesima costruì una cappella, ove ha le proprie tombe ed iscrizioni. Costruì inoltre un superbo altare nella chiesa di San Michele in Bagnoli, ed una colonna di marmo da porsi nella piazza di quel villaggio. (2)

(1) ConoscereVenezia

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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