Ponte de l’Anconeta, sul Rio de San Marcuola

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Ponte de l'Anconeta, sul Rio de San Marcuola - Cannaregio

Ponte de l’Anconeta, sul Rio de San Marcuola. Calle de l’Anconeta – Rio Terà de la Madalena

Ponte in pietra; struttura in mattoni e pietre, bande in ferro ad archi gotici. (1)

Alcuni giovani devoti, uniti in confraternita, esposero alla pubblica venerazione nella chiesa dei Santi Ermagora e Fortunato un’immagine della Beata Vergine. Sortì in seguito alcuni litigi col capitolo della chiesa, i giovani suddetti trasportarono l’immagine in un piccolo oratorio da essi fabbricato, che si chiamò de l’Anconeta, diminutivo di ancona, derivante dal greco icon (immagine).

Questo oratorio si ampliò per la generosità di Pasquino Carlotti, che, col suo testamento 24 agosto 1623, diede la seguente disposizione: “Lasso la mia casa di Ven.a posta a S. Marcola (SS. Ermagora e Fortunato) all’Anconeta, alli doi Ponti, alla Gloriosa Vergine M.a, anzi che gli la restituisco, pregando essa Gloriosa Madre di Dio che ispiri nel core a quelli che maneggiano quella confraternita che vogliano allargare la Chiesa e quadrarla, e perchè possino farlo senza scusa, voglio che, pagatele gravezze a S. Marco di detta casa, di volta in volta che si scoderà li affitti, adunisi tanti denari che si possino buttar zozo la detta casa, et allargar la chiesa fino all’Altar Orando, et fino al livello del soffitado di detta chiesa, e fino sora la Calle che va alti doi Ponti, dove se gli faccia un’altra porta, con obbligo di armi dire ogni giorno una messa da morto per l’anima mia in perpetuo, ccc. ecc.”.

L’Oratorio dell’Anconetta, che venne ai dì 22 febbraio 1652 M. V. per autorità del Senato, “ricevuto in protezione della Signoria, acciocché, continuandosi il governo della Chiesa e Scuola da persone laiche, proseguissero nella loro devozione con accrescimento di merito e decoro della città, et esaltazione del culto divino, ebbe un restauro nel 1740 per lascito de donna Laura relita del quond. Iseppo Sandrin linariol”, ma fu chiuso nei primi anni del secolo presente, e nel 1855 del tutto atterrato per allargare la prossima via. Una lapide, posta sul pavimento, indica il sito ove esso sorgeva.

Il fuoco che si appiccò presso il Campiello del Tagiapiera, in parrocchia dei Santi Ermagora e Fortunato, il 28 novembre 1789, distrusse anche il Ponte de l’Anconeta coi circostanti edifici lungo il canale. (2)

(1) ConoscereVenezia

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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