L’osteria del Cappello, nelle Procuratie Vecchie, nel Sestiere di San Marco

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Procuratie Vecchie, verso la Torre dell'Orologio. Sestiere di San Marco

L’osteria del Cappello, nelle Procuratie Vecchie, nel Sestiere di San Marco

L’osteria del Cappello in Piazza San Marco, sebbene appartenesse alla Basilica e fosse amministrata dai Procuratori de Supra, spesso si trovò nominata in qualche sentenza criminale. Difatti nel 1455 tale Chiara di Chioggia si maritò con Zuane, garzone del Cappello e gli sposi novelli, nello stesso albergo, se n’andà tutti do a dormir insieme. Ma lo sposo era già prima ammogliato e, scoperto, fu condannato a due anni di prigione.

Nel 1843 fu condannato in vita nel carcere Catolda un capitano turco per nome Jusuph che nell’osteria del Cappello aveva adescato con regali e abusato di un ragazzino.

Più tardi Paulo Canal, narra il Sanudo, “have toldo do muier, prima sposada una meretrice Marietta balla le oche, che serve in osteria del Cappello, et poi la sorella de ser Bortoluzzi Valier et tocò ducati quatrocento de dota“. Dopo alcuni giorni il Canal scappava con la Marietta e con la dote. Egli venne bandito.

Nel 1515 nella stessa osteria al pubblico un putto, nato in Normandia, dal cui stomaco sporgeva il busto di un’altra creatura. Si pagava per vederlo un soldo ed era condotto da tre Spagnoli; feva ribrezzo et paura e la sera stessa i tre compari, d’ordine dei Dieci, furono fatti partire con il fenomeno vivente.

Così l’osteria del Cappello, poi Cappello Nero, continuò senza interruzione fino al presente: essa conta quasi sei secoli di vita ed è la più antica di Venezia e forse di tutta l’Italia. (1)

(1) Giovanni Malgarotto. IL GAZZETTINO, 20 maggio 1925.

Da sinistra a destra, dall’alto in basso: Procuratie Vecchie, Sotoportego del Cappello, Sotoportego e Calle del Cappello, Gentile Bellini: La processione in Piazza San Marco, Procuratie Vecchie, Gentile Bellini: La processione in Piazza San Marco

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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