La Madonna col Bambino, nella Chiesa di Santa Maria del Giglio, vulgo Zobenigo

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Madonna col Bambino. Chiesa di Santa Maria del Giglio o Zobenigo

La Madonna col Bambino, nella Chiesa di Santa Maria del Giglio, vulgo Zobenigo

Madonna col Bambino, dipinto su tavola con rivestimento d’argento (sec XVII), in tabernacolo a timpano triangolare dentro una nicchia, sulla controfacciata della chiesa di Santa Maria Zobenigo vulgo del Giglio

La chiesa

Il nome della chiesa di Santa Maria del Giglio vulgo Zobenigo, deriva da quello dell’isola (Iubianico) o della famiglia (Iubanici o Iubianici) fondatrice principale del tempio(a). Lo stile della chiesa è quello della decadenza, secolo XVII, architetto Giuseppe Benoni o, secondo altri, Giuseppe Sardi. Il prospetto è sopraccarico di sculture ornamentali, tra cui le statue d’alcuni personaggi della famiglia Barbaro (che sostenne le spese della ba rocca facciata, circa trentamila ducati) e le piante topografiche di Roma, Candia, Padova, Corfù, Spalato e Pavia, dove i medesimi tennero, con onore, pubblici uffici.

Il tempio contiene pitture del Palma il Giovane e del Tintoretto, e scolture di Giulio dal Moro, del Morlaiter (Gianmaria) e del Vittoria.

L’antico campanile, a fianco della chiesa, fu atterrato sul finire del secolo XVIII perchè minacciava rovina. Nel 1805 si cominciò ad erigerlo di nuovo, ma il lavoro rimase sospeso per difetto di mezzi pecuniari, ed il basamento (m. 8) venne quindi munito di tetto e ridotto ad uso di deposito d’arredi sacri. Finalmente, nel 1823, si fabbricò un piccolo campanile, sul coperto della chiesa, che si vede dal ponte della Feltrina.

(a) Quest’isola era forse compresa nello spazio tra l’odierno rio dell’Albero e quello di Santa Maria Zobenigo. Certo è che un rivo Iubiano è accendato in uno strumento del 1118 (Gallicciolli, Memorie venete, ai nn. 44 e 125). (1)

(1) Eugenio Musatti. I Monumenti di Venezia. Ferdinando Ongania 1893

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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