Le chiavi di volta (o serraglie) e i gocciolatoi nei palazzi barocchi veneziani

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Palazzo Flangini sul Canal Grande. Sestiere di Cannaregio

Le chiavi di volta (o serraglie) e i gocciolatoi nei palazzi barocchi veneziani

La scultura sui palazzi, dal Cinquecento fino al Settecento, ci propone uno straordinario numero di maschere nelle chiavi di volta degli archi diffuse in tutta la città. Le serraglie degli archi e dei portali decorati con volti umani assumono una così vasta diffusione da suggerire un motivo caratteristico all’architettura barocca veneziana.

Alla metà del Cinquecento si nota che le chiavi di volta degli archi delle finestre e dei portali per opera del Sanmicheli e del Sansovino assumono l’aspetto del volto umano, la linea dell’arco è animata da questa inusitata presenza di maschere dall’aspetto maestoso, cariche d’espressione teatrale.

La pietra d’Istria viene trattata con una eccezionale abilità dagli scalpellini che lavorano a Venezia nel Cinquecento, alcuni artisti e artigiani si specializzarono nel tema così affascinante del volto umano, spesso chiuso in una espressione severa di vecchio con la barba fluente, secondo il modello classico dell’incarnazione dei fiumi.

All’inizio il ricordo di alcune sculture romane è più evidente nella ferma compostezza dei lineamenti, poi l’espressione si carica di effetti nuovi e sorprendenti, fino a raggiungere aspetti bizzarri e grotteschi nel Seicento, specie sulle porte dei campanili, dove secondo la leggenda, le teste scolpite sull’arco d’ingresso dovevano tenere lontano il diavolo dal suono delle campane. (1)

Quasi sempre sugli stessi palazzi barocchi si possono vedere Anche i gocciolatoi, cioè la parte terminale degli scarichi, che servono per far scorrere l’acqua piovana dai davanzali delle finestre e dei poggioli. Questi gocciolatoi sono scolpiti a somiglianza di teste umane, di animali o di grottesche, sempre con un’espressione stupita o di meraviglia, con le labbra spinte in fuori a far uscire l’acqua dalla bocca.  

(1) Guido Perocco e Antonio Salvadori. Civiltà di Venezia vol 3. Stamperia di Venezia Editrice Venezia 1988

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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