L’industria dei “caragoi” (murice e lumache di mare)

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Da IL GAZZETTINO ILLUSTRATO, 9 maggio 1926.

L’industria dei “caragoi” (murice e lumache di mare)

In periodo di carnevale o meglio di quaresima, quando un tiepido, benefico sole riscalda la nostra incantevole Riva degli Schiavoni, potete scorgere gente del popolo, seduta presso la Chiesa della Pietà, dilettarsi mangiando pazientemente i caragoi. Venditori girovaghi li smerciano, anche per le bettole della città, gridando “Tondi e longhi. I caragoi caldi!” E con diletto, un aghetto in mano, i buongustai tirano fuori dal guscio il saporito bocconcino. In abbondanza esistono i caragoi tondi (Gibbula albida), ma vi è pure an’altra specie di forma lunga (Cerethium vulgatum). I caragoi sono pure apprezzati nella nostra terraferma ove vengono, per solito, venduti a buon prezzo, purché si rimandino i gusci a Venezia.

Il maggior numero dei pescatori di caragoi si recluta fra i Pellestrinotti. Vanno nella palude con i calzoni corti o con gli stivaloni che riparano i piedi dai gusci dei molluschi. Dall’alba al tramonto, vanno raschiando il terreno molle e fangoso della palude. L’arnese del quale si servono somiglia ad una rasca, e si compone di una rete ben annodata, di forma triangolare con un lungo manico. Il prodotto della pesca si raccoglie in ceste e si porta a vendere al mercato di Venezia.

Da circa 60 anni i caragoi tondi hanno dato origine ad una speciale industria, non priva d’interesse. Come abbiamo accennato, i caragoi si vendono per le campagne a più modico prezzo, purché si rimandino i gusci a Venezia, alle fabbriche. Qui i caragoi, con apparecchi appositi, vengono puliti e levigati. Si lavano e rilavano per bene e subiscono un’immersione concentrata di acido muriatico, in modo che risaltino gli svariati colori e l’iridato della madreperla. Per renderli più bianchi, si usa un bagno di cloruro di calce. Asciugati al sole o in forni d’essicamento, vengono stesi in grandi telai. Esistono macchine per dividere le grossezze, poi piccoli trapani per forare il guscio. Le operaie confezionano con questo prodotto braccialetti, collane, borsette, gingilli svariati ed altri ornamenti muliebri. Nell’Ospedaletto dei vecchi, nel Ricovero di Mendicità si eseguono con i caragoi portaorologi, cornici per ritratti, cofani per lavoro, gondole e simili oggetti.La produzione viene esitata all’estero e specialmente nelle stazioni balneari, conprese le italiane. (1)

(1) L. Brosch. IL GAZZETTINO ILLUSTRATO, 9 maggio 1926.

FOTO: IL GAZZETTINO ILLUSTRATO, 9 maggio 1926.. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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