Il Leone marciano della Scuola Grande di San Marco

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Leone marciano andante. Scuola Grande di San Marco. Sestiere di Castello

Il Leone marciano della Scuola Grande di San Marco

Scrive il Malipiero nei suoi Annali Veneti, che nella notte del 31 marzo 1485: “La sera del Zuoba Santo, i fradeli de San Marco reduti in la so sala per andar a Sant’Antonio, se partì, e lassete impiadi (accesi) i candeloti sull’altar, e el vento averse una finestra da ponente, tal che la cortina passete sui candeloti e se accese, e se brusete l’altar e ‘l colmo, in modo che in quatr’hore se brusò tutta: e poco ha mancà che no se habbia brusà la gesia de san Zuan Polo“.

Il 16 aprile, dello stesso anno, il Senato deliberava di dare alla Confraternita di San Marco, in elemoxina, la somma di 100 ducati al mese per due anni, da spendersi in restauraction e fabrica dela schuola. Nell’agosto del 1487, i Provveditori della fabbrica si accordarono con il proto muratore Gregorio di Antonio da Padova, per costruire tutte le murature e collocare poi in opera le piere vive, porte, fenestre, voltj, pilastri, chornixon, architravo sì al mezo chome de sora ed i rivestimenti di marmo, smaltando e belizando dentro e de fuora. Il 13 gennaio 1488, altri lavori si ordinavano allo stesso maestro nell’ampia sala inferiore.

Il concetto informatore di questo monumento, non poteva non sbocciare che dalla mente di uno dei più abili e noti maestri lapicidi del Rinascimento, fiorenti allora a Venezia, e cioè a Pietro Lombardo figlio di martino Solaro, da Carona, ed al suo compagno Giovanni Buora di Antonio da Osteno. Il 18 novembre 1489 si stendeva un accordo fatto dalla Scuola con i maestri suddetti per le loro opere, de colone, et cornise, et figure, …, ezetuando solamente la jnstoria granda de relievo che à andar im mezo dele do fenestre, et eziam el san marcho grando che va de sopra in forma de lion.

La jnstoria granda di San Marco venerato dai confratelli venne scolpita da Bartolomeo Bon, il grande Leone marciano fu opera probabilmente di Alvise Lamberti da Montagnana, sculptor lapidum marmoreum, notevole maestro educato dai Lombardo. Questo leone venne inseguito fatto a pezzi, nel 1797, dagli uomini di Benetto Giraldon su ordine del Comitato di Salute Pubblica,  e sostituito nel 1843 con uno nuovo leone di Luigi Ferrari.  Prodotti dall’officina dei fratelli Lombardo, verosimilmente di Antonio, sarebbero invece i due leoni privi di ali posti come guardiani protettori, che sporgono in scorcio dagli artificiosi fondi prospettici leggermenti ricavati nei due campi che fiancheggiano il portale. (1)

(1) Pietro Paoletti. La Scuola Grande di S. Marco. Libreria Emiliana Editrice. Venezia 1929.

 

 

 

 

 

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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