Il Palazzo delle Prigioni e il Leone di San Marco

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Il Palazzo delle Prigioni sul Rio de Palazzo

Il Palazzo delle Prigioni e il Leone di San Marco

Alla fine del Cinquecento la costruzione di un unico e grande edificio delle prigioni era diventata necessaria per risolvere ed eleminare definitivamente tutti gli inconvenienti e i disordini dell’antico apparato carcerario, anche se mantenuto per secoli.

Nell’area compresa tra il Rio de Palazo, e Calle dei Albanesi occupata dall’Osteria della Corona, due botteghe della Scuola di San Rocco, e alcune case dei Morosini, Antonio da Ponte progettò, al tempo del doge Pasquale Cicogna (1578-1585), il nuovo palazzo delle Prigioni.

Su questo spazio il Da Ponte ideò un edificio o meglio una serie di edifici, intorno ad un cortile interno, nei quali trovarono posto: la camera del tormento, un luogo appartato per gli interrogatori, l’Ufficio dei Signori di Notte e 33 camerotti a loro disposizione, 52 celle destinate al Consiglio dei Dieci, e altre tre carceri, molto ampie al piano terra per i debitori e per le donne. L’ammontare della spesa preventivata per la costruzione in pietra d’Istria dell’edificio era di 80.000 ducati.

Nel 1580 fino al primo decennio del XVI secolo si continuò la costruzione delle Prigione Nuove, alla morte del Da Ponte, avvenuta nel 1597, suo nipote Antonio Contin succede nella carica di Proto di Palazzo e prosegue i lavori.

Il Contin è il progettista del Ponte dei Sospiri. La Repubblica alla fine del secolo decise di unire direttamente con un ponte il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove, in particolare il piano delle celle destinate al Consiglio dei Dieci. La costruzione di questo ponte, chiuso e coperto, che iniziò nei primi mesi del 1600 e terminò prima del 1602, rispondeva ad una esigenza di ordine pratico; il trasferimento dei prigionieri dai tribunali giudicanti alle prigioni. (1)

Sulla facciata del Palazzo delle Prigioni venno messo lo stemma del doge Pasquale Cicogna e un Leone marciano poi scalpellato nel 1797, alla caduta della Repubblica. 

(1) Leone Galibert. Storia della repubblica di Venezia. 1847

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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