La pietra acritana, sul selciato del Campo San Pantalon, nel Sestiere di Dorsoduro

0
2424
La Chiesa di San Pantalon (Pantaleone) e Palazzo Signolo in Campo San Pantalon, nel Sestiere di Dorsoduro

La pietra acritana, sul selciato del Campo San Pantalon, nel Sestiere di Dorsoduro

Quando nel 1256 giunsero a Venezia i dispacci del bailo di Acri, Marco Giustinian, circa il massacro avvenuto in quella città del quartiere veneziano per opera dei Genovesi, il Senato fatto grande apparecchio di navi ne dette il comando a Lorenzo Tiepolo. Però Lorenzo, causa una naturale timidezza, non godeva presso i parenti fama di eroe, e narra la cronaca Selvos, che primo fra tutti un Pietro Signolo, suo cugino, il cui palazzo stava vicino alla chiesa di San Pantalon, ebbe a dirgli beffandolo: “Se tu scacerai Genoesi da Acri porta una piera de quelle fondamente“.

Il Senato invece, contro l’opinione quasi generale, ebbe ragione della sua scelta e Lorenzo Tiepolo, a voga arrancata e a vele spiegate, raggiunta la città di Acri, spezzate le catene del porto, incendiò e distrusse le navi dei Genovesi ed il loro forte castello di Mongioia il quale dopo una lunga, sanguinosa, ostinata resistenza fu preso e distrutto. Il Tiepolo, dalla distruzione del castello e dal saccheggio della città, portò seco, fra gli altri trofei, una pietra del castello che la cronaca Zancaruola dice di color rosso, e la fece porre sul selciato tra il palazzo Signolo e la chiesa di San Pantaleone, “sulla cantonata“, acciocché, scrive Daniele Barbarocolui che haveva la soa casa la per mezzo et che era ca’ Signolo non andasse mai in chiesa che non la vedesse et li sapasse sopra“.

Messa la pietra, “che fo de notte“, messer Lorenzo andò nel mattino a prendere il cugino Piero e sorridendo gli disse: “Vegnì a messa co’ mi” e tutti e due uscirono di casa. Piero vedendo la pietra rossa chiese: “Cossa ela sta piera?” e Lorenzo sempre sorridente “L’ultima piera de le fondamente del valor genoese in Acri“. Piero capì ed entrò in chiesa silenzioso.

La cronaca Magno dice che su quella pietra Lorenzo aveva fatto scolpire il profilo della sua nave, altri il tondo di una bombarda, ma la pietra scomparve alla fine del Cinquecento, come dice il Sansovino nella sua “Venezia“, e quindi fosse “profilo” di nave o “tondo” di bombarda nulla si sa. (1)

(1) Giovanni Malgarotto. IL GAZZETTINO, 27 dicembre 1924

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

Lascia una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.