La festa di San Giovanni Battista e la superstizione d’interrogare il futuro

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Chiesa di San Giovanni in Bragora - Sestiere di Castello

La festa di San Giovanni Battista e la superstizione d’interrogare il futuro

In un vecchio “protogiornale per l’anno 1748” si legge; “24 giugno – Natività di San Giovanni Battista; festa nella chiesa parrocchiale di San Giovanni in Bragora – festa delle monache Benedettine a San Giovanni Laterano – festa dei Canonici di Malta a San Giovanni de li Furlani“.

Le feste davvero non mancavano per onorare la nascita del Battista, ma la più popolare era quella che si svolgeva alla Bragora poiché la funzione religiosa era preceduta dalla sagra notturna lungo il campo e le calli della parrocchia.

In quella notte il popolo per una vecchia tradizione superstiziosa interrogava il futuro e tale superstizione continuò anche dopo la caduta della Repubblica “con le nuove idee di Franza” e giunse perfino ai giorni nostri: il piombo fuso colato nell’acqua fredda, l’interpretavano in cento maniere, le forme che assumeva la pianella (pantofola) buttata giù dalla scala, in un certo modo, prediceva per le fanciulle gli anni del celibato, l’albume d’uovo versato in una bottiglia d’acqua, con i suoi disegni, la professione del futuro marito. E tutte queste operazioni magiche si dovevano fare al suono della “marangona” di mezzanotte, e poi si correva alla Bragora brindando alla buona novella e cercando di scordare nel vino il cattivo presagio.

Il 24 giugno 1748 la sagra procedeva in allegria: pifferi, trombe e tamburelli, canti, grida e sollazzi, quando attraversò il campo Missier grande seguito da due fanti del Consiglio dei Dieci recando alla festa la nota triste, quasi di malaugurio. Pochi minuti dopo riattraversava il campo recando con sé una donna e una ragazza, e per la riva degli Schiavoni giunse al ponte della Paglia, batté alle prigioni e consegnò le due arrestate.

La donna, tale Catterina Moschetta, abitante in calle dei Guardiani all’Angelo Raffaele, aveva ucciso suo marito per convivere liberamente con l’amante, ma essendo questi fuggito nella stessa note dell’assassinio, la donna, accompagnata dalla figlia, si era rifugiata nella casa paterna in Calle Terazzera nella parrocchia della Bragora. Scoperto il delitto, la colpevole venne arrestata in quella notte di San Giovanni mentre interrogava il piombo fuso e, tutta contenta, in quei disegni argentini aveva scoperto una specie di vascello segno di prossimo viaggio, ed un incerto profilo di vecchia, segno di lunga vita.

Il viaggio lo fece davvero e fu senza ritorno; confessato il delitto, venne “squartata e li suoi quarti furono appesi alle solite forche” e la figlia, per il suo silenzio, confinata in vita nella piccola isola di Isto presso il Quarnerolo.

La natività del Precursore veniva festeggiata dalle monache Benedettine di San Giovanni Laterano con una festa data nel pomeriggio ai bambini della contrada nell’ampio cortile del convento. Per lo più si rappresentava un mistero sacro in cui era protagonista il piccolo Giovanni e poi venivano distribuiti ai bambini dolci e confetti, acque inzuccherate e medagliette d’argento.

Ma dove la festa assumeva un carattere aristocratico con intervento di patrizi e nobildonne era nella chiesa e nel convento di San Giovanni di Malta, detto volgarmente San Giovanni “de li Furlani” perché attiguo alla omonima calle, dedicata al Battista e appartenente prima ai Templari, poi ai cavalieri di Rodi, infine a quelli di Malta quando Rodi cadde in potere dei Turchi. Dopo le funzioni religiose aveva luogo la festa nelle ampie sale del convento “dove l’arte in bell’armonia si accompagnava nel lusso” ed erano spettacoli, danze, rinfreschi in cui la signorilità dei cavalieri di Malta continuava le splendide tradizioni dei cavalieri di Rodi.

L’austero e il veemente Precursore non avrebbe certo sorriso a tante feste di omaggio! (1)

(1) Giovanni Malgarotto. IL GAZZETTINO, 24 giugno 1928.

Dall’alto in basso, da sinistra a destra: Campo Bandiera e Moro o de la Bragora, Chiesa di San Giovanni in Bragora, Chiesa di San Giovanni di Malta, Calle Terazzera, Luogo dove si ergeva la Chiesa di San Giovanni Laterano, Campo Bandiera e Moro o de la Bragora, Chiesa di San Giovanni in Bragora, Chiesa di San Giovanni di Malta, Corte San Giovanni di Malta.

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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