Case per operai della Società Junghans in Calle della Croce, nell’Isola della Giudecca

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Case per operai della Fabbrica Junghans in Calle della Croce, nell'Isola della Giudecca

Case per operai della Società Junghans in Calle della Croce, nell’Isola della Giudecca

La Società Junghans verso il 1939, nell’area di un’azienda agricola, costruì un moderno quartiere residenziale, di 7 edifici per circa 94 alloggi, con campi di pallavolo e pallacanestro, circolo nautico (con rimessaggio sulla Fondamenta de la Croce, davanti il Canale della Giudecca), e un cinema teatro con la capienza di 500 posti a sedere tra platea e galleria. L’attività del teatro si svolse durante il periodo bellico del 1940-1945 con proiezioni cinematografiche e rappresentazioni teatrali. La sala venne usata come sala da ballo dal 1946 al 1950, e dopo decenni di abbandono l’edificio venne demolito e al suo posto costruito il centro civico del quartiere della Giudecca. (1)

TOPONOMASTICA:

La nuova strada che si venne a formare in seguito alla nuova urbanizzazione fu chiamata: Calle de la Croce.

Calle de la Croce. Affatto ignoti ci sono i principi! del monastero di Benedettine che sorgeva alla Giudecca sotto il titolo della Santa Croce. La prima menzione che di esso troviamo è un documento del 1328 in cui dal Maggior Consiglio si concedeva ai privati parte delle paludi adiacenti per renderle abitabili. A questo monastero, con bolle speciali e delegazioni pontificie di Eugenio IV nel 1439, e di Sisto IV nel 1471 e 1474, si unirono la chiesa di San Cipriano di Sarzan, di Santa Felicita di Romano, o di San Giorgio di Castelfranco, nonché il convento di San Domenico di Tuscolano, e quello di Sant’Angelo di Contorta. Nel 1508 la chiesa di Santa Croce s’incominciò a rifabbricare, e, compiuta in un settennio, si consacrò nel 1515 da Antonio Contarini patriarca di Venezia. Soppresse le monache nei primordi di questo secolo, il monastero venne convertito in Casa di Correzione, e la chiesa destinata al privato uso dei delinquenti in quello stabilimento rinchiusi. Abadessa in Santa Croce della Giudecca fu Sant’Eufemia Giustiniani, che morì il 6 dicembre 1486. Sotto la sua reggenza la peste, che nel 1464 infierì in Venezia, entrò pure nel monastero della Croce, e, spente quattro monache, stava già per condurne al sepolcro una quinta, quando suor Scolastica, portinaia, vide un bel dì comparire alle grate un cavaliere, il quale le domandò una tazza di acqua e, confortandola nella fede in Dio, e lodando i meriti dell’abadessa, l’assicurò che da allora in poi nessuna altra monaca sarebbe soggiaciuta al morbo fatale. Non si sa il perchè, il cavaliere fu battezzato per San Sebastiano, e pozzo di San Sebastiano si chiamò quello donde fu attinta l’acqua per porgergli da bere. L’acqua di questo pozzo venne riputata poi miracolosa e, come corse fama, produsse numerose guarigioni anche nella peste del 1576. (2)

(1) FRANCESCO BASALDELLA. Fabbriche e cantieri alla Giudecca. (non pubblicato)

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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