Ponte Santa Giustina, sul Rio de Santa Giustina

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Ponte Santa Giustina, sul Rio de Santa Giustina - Castello

Ponte Santa Giustina, sul Rio de Santa Giustina. Calle Zon – Fondamenta Santa Giustina

Ponte in pietra; struttura in mattoni e pietre, bande in mattoni intonacati. Su un fianco del ponte, al centro dell’arco, tre stemmi in pietra di Provveditori di Comun. (1)

Si reputa che la chiesa ex parrocchiale di Santa Giustina entri nel novero di quelle erette nel VII secolo da San Magno. Dopo essere stata, a quanto pare, rifabbricata, ebbe consacrazione nel secolo XIII, per mano di Ugolino cardinale Ostiense, legato apostolico, poco dopo Gregorio IX. Si sa che fino dal principio di questo secolo veniva ufficiata da canonici regolari di cui ignorasi l’istituto. In progresso di tempo, secondo il Corner, fu consegnata ai canonici regolari di San Salvatore, ai quali nel 1448 subentrarono monache agostiniane, tratte dal monastero degli Angeli di Murano.

Altri restauri ebbe nei secoli XVI e XVII, nonché nel secolo XVIII, dopoché il 5 settembre 1774 ne era precipitato il soffitto, schiacciando la mensa di due altari e la cantoria dell’organo. Leggesi che in questa occasione accorso uno dei patrizi Gradenigo, domiciliato di contro, potè, unitamente ad un religioso, solito a frequentare in sua famiglia, estrarre dalle macerie una vecchierella, che custodiva la chiesa, e tradurla, perchè fosse soccorsa, nel proprio palazzo.

La chiesa di Santa Giustina venne chiusa nel 1810, divenendo poi, insieme al prossimo convento, casa di educazione della Marina. Ora non possiamo ammirarne che il prospetto, innalzato nel 1640 dalla famiglia Soranzo sul disegno del Longhena. Era costume che ogni anno questa chiesa fosse visitata il giorno di Santa Giustina dal doge e dalla Signoria fu memoria del trionfo ottenuto in tal giorno l’anno 1571 sopra i Turchi alle Curzolari. (2)

(1) ConoscereVenezia

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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