Pozzo di Campo San Silvestro
Vera: in pietra d’Istria di forma cilindrica con una cornice quadrata. Su due lati della vera sono scolpite, a bassorilievo, due anfore biansate. Base: quadrata. Copertura: lastra metallica convessa.
Campo San Silvestro. Campo San Silvestro. In questo campo è da osservare una casa, sul cui anteriore prospetto sussistono tuttavia alcune lievissime tracce di dipinti a fresco. Era questa la casa di Giorgio Barbarelli, detto il Giorgione, uno dei più celebri pittori veneziani; il quale suonando altresì per eccellenza il liuto, si dilettava d’intrattenersi in festa in questa sua casa, le pareti esterne della quale dipingeva, come era costume dei suoi tempi, con gruppi di fanciulli a chiaro-scuro, e con ovali entro cui erano senatori, poeti ed altre piacevoli fantasie. Noteremo ancora in questo campo un’antichissima acacia, albero gigante, di un aspetto magnifico e pittoresco.
Chiesa di San Silvestro. Costrutta nel 1422, fu rinnovata alla fine del secolo XVII, e interamente rifatta nel 1838-1850 sopra disegno degli architetti Santi e Meduna con danaro dei pievani Antonio Sala ed Angelo Cerchieri , nonché di tutti parrocchiani. Nel primo altare, a destra di chi entra, è una tavola di Jacopo Tintoretto, figurante il Battesimo di Gesù Cristo, e, nell’altare di prospetto, la celebre pala di Girolamo Santa Croce fatta del 1520 ed ora allargata, con sforzo d’ingegno, per acconciarla allo spazio occupato dal nuovo altare, dal pittore Gavagnin; rappresenta, San Tomaso di Cantorbery, seduto in trono, con altri Santi all’intorno. Questi due altari hanno due urne con angioletti di tutto rilievo, scolpiti dal figlio maggiore del prof Luigi Zandomeneghi. Nel secondo altare, a destra pure di chi entra, è un pregiatissimo dipinto di Giovanni Carlo Loth, rappresentante la Natività di Gesù Cristo, di recente restaurato con molto amore. Nell’altare di faccia si ammira una nuova tela di Sebastiano Santi che raffigura il Pontefice San Silvestro nell’atto di battezzare l’imperatore Costantino. Sulla parete interna, al di sopra della porta maggiore, è un monumento eretto ad un doge. Annessi alla chiesa sono due oratori, uno dedicato a Sant’Osvaldo, e l’altro a Sant’Elena: nel soffitto di questo sono alcuni buoni dipinti che meritano osservazione. Fra gli oggetti d’ arte che abbellivano l’antica chiesa si conserva una grandiosa tela di Palma il Seniore, rappresentante la Cena di Nostro Signore, la quale potrebbe essere acconciamente allogata o sulle pareti della chiesa stessa, od in uno degli oratori anzidetti. Noteremo da ultimo, che ad amare l’alter maggiore il parroco Cerchieri ha fatto costruire dallo scultore Augusto Gamba un tabernacolo in marmo di Carrara, ed a Luigi Ferrari, tra i principali statuari di Europa, ha commesso due angeli di tutto rilievo maggiori del naturale, opera che tra breve sarà posta a suo luogo, e mentre aggiungerà pregio alla chiesa, accrescerà la fama già grande dello scultore. La parrocchia di San Silvestro è illustre per onorevolissime memorie storiche, poiché nella chiesa, intitolata a questo santo, San Lorenzo Giustiniani, già patriarca di Grado, appresso patriarca di Venezia, esercitò le episcopali funzioni, quando per lo scadimento dell’isola, ove teneva la sede e dalla quale prendeva il nome, qui si tramutò, e gli assegnarono per mensa la detta chiesa di San Silvestro ed altre chiese appositamente staccate dal vescovato di Olivolo o di Castello. (1)
(1) BERNARDO e GAETANO COMBATTI. Nuova planimetria della città di Venezia. (VENEZIA, 1846 Coi tipi di Pietro Naratovich).
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