Pozzo di Corte de la Rafineria
Vera: in pietra d’Istria di forma cilindrica con una cornice quadrata sostenuta da quattro volute, su due lati del pozzo sono scolpiti due scudi. Base: quadrata. Copertura: lastra metallica piana.
Corte de la Rafineria La corte prende il nome da un raffineria di zucchero qui esistente. Zucchero raffinerie. Da Candia traevano i veneziani lo zucchero, ivi tenendo piantagioni e fabbriche, introdottesi, come si crede, dai Saraceni. Si riporta dagli storici una legge del 15 agosto 1334, che imponeva il dazio del 5 per 100 sui vascelli, che portavano in Venezia lo zucchero di Candia. Grande era il traffico tra noi del genere; oltre di spedirsene in copia a tutte le città dell’Italia, vi erano sempre nella capitale magazzini ripieni, donde a una via delle zattere il nome, che ancora sussiste, di Calle dello Zucchero. Le sole città Lombarde ritraevano zuccheri da Venezia, per 85 mille zecchini all’anno. Fiorente è ancora ai dì nostri il commercio, date le solite proporzioni col confronto del tempo. Il raffinato proviene dall’Inghilterra, da Amburgo e da Anversa; il greggio da Lisbona e dal Portogallo e si raffina tra noi. Si hanno due raffinerie, una della ditta Reali, a San Marziale, la più estesa e riputata, con privilegio per tutta la Monarchia; l’altra ai Santi Giovanni e Paolo, Calle delle Carrozze, dell’altra ditta Giuriato. (1)
(1) GIANJACOPO FONTANA. Manuale ad uso del forestiero in Venezia. (Venezia 1847, Giovanni Cecchini).
FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.