Ponte de Ruga Giuffa, sul Rio de Santa Maria Formosa

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Ponte di Riga Giuffa, sul Rio de Santa Maria Formosa - Castello

Ponte de Ruga Giuffa, sul Rio de Santa Maria Formosa. Campo Santa Maria Formosa – Ruga Giuffa

Ponte in pietra; struttura in mattoni e pietre, bande in ferro a meandri. Restaurato nell’anno 1994. (1)

Il Gallicciolli lasciò scritto, essere Ciuffa corruzione di Ziulfa avendo qui abitato i mercatanti Armeni, venuti da Ziulfa, sobborgo d’Hispahan, donde vennero scacciati da Schach-Abas re di Persia.

Considerando altri che la strada di cui parliamo si trova sempre nominata nelle antiche carte non Ruga Ciuffa, ma Ruga Gagiuffa, e che con ciò perde del suo valore l’etimologia proposta dal Gallicciolli, dissero dipendere il nome da una fiera pestilenza qui sviluppatasi chiamata gagiuffa. Noi però avendo sott’occhio un documento del 1283, estratto dal Capitolare dei Signori di Notte, pensiamo in quella vece che la Ruga Gagiuffa, ora Giuffa, a Santa Maria Formosa, insieme alla Ruga Giuffa Sant’Apollonia, che si stende dal Ponte de la Canonica al Campo dei Santi Filippo e Giacomo, si siano così denominate perché fossero sede in antico dei gajuffi, specie, come viene a rilevarsi, di zingani ed impostori.

Ecco il documento per esteso, quale ci venne comunicato dall’erudito  Vincenzo Lazzari, già direttore del Museo Correr: “Quod hosterii non audeant albergare gajufos. Millesimo CCLXXXIII, Indicione XI, Die Dominico IIII, intimante Marcio. Dominus Dux facit notum et est ordinamentum dominorum de nocte quod nullus kosterius, seu attergator, nec aliqua aliapersona in tota civitate Venetiarum audeat de cetero hospitare vel atbergare, seu tenere vel recipere in domo sua, aliquem gajufum vel gajufam, nec dare eis bibere vel comedere, qui deceptive et indebite vadunt per civitatem decipiendo gentes, fingendo se esse divinos vel herbarios, et accipiendo helemosinas hospitalibus, monasteriis, et aliis pauperibus et bonis personis, cum calicis, anchonis, pueris parvis, et aliis deceptionibus, simulando se esse hiospitalarios et bonas personas ac debiles, sub pena librarum III pro quolibet gajufo vel gajufa, et tociens quociens incenti fuerint contro predicta facere. Et nullus gajufus vel gajufa se permitat de cetero reperiti sub pena librarum III pro quolibet vel qualibet, et sub pena perdendi totum quod fuerit eis repertum tociens quociens se reperiti permiserint, et si non possunt solvere debeant stare per tres dies super berlinam, vel per mensem in carcere, et postea debeant expelli. Et ille qui accusaverit aliquem de predictis habere debeat medietatem pene, et tocius quod foret eis repertum, et quartum sit comunis, et quartum dominorum de nocte, et accusator teneatur de credentia”.

Sostiene T. Elze, che il vocabolo gajufus deriva dal dalmato gejupka, che in questa lingua significa zingano, sotto il qual titolo fu più volte nel secolo XVII pubblicata un’epopea Dalmata in Venezia. Di qua probabilmente nacque anche il nostro vocabolo italiano gaglioffo. (2)

(1) ConoscereVenezia

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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