Edifici della Commissione case sane ed economiche ai Gesuiti, nel Sestiere di Cannaregio

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1911
Case sane ed economiche ai Gesuiti - Cannaregio

Edifici della Commissione case sane ed economiche ai Gesuiti, nel Sestiere di Cannaregio

Nell’area compresa tra la Chiesa di Santa Maria Assunta dei Gesuiti e Calle Marco Foscarini, su un’area occupata da grandi depositi di legname del Cadore, appartenente all’antico monastero, ospedale e chiesa di Santa Maria dei Crociferi, vennero costruiti nel 1906, su progetto dell’ingegnere Francesco Marsich, undici fabbricati per complessivi 114 appartamenti. Il pianterreno dello stabile in Ramo dei Crociferi, al civico 4916, era occupato da due botteghe e da magazzini, la casa in Ramo dei Crociferi, al civico 4913, aveva solo il piano terreno ad uso lavatoio con 12 vasche in cemento, caldaia per l’acqua calda, acquedotto per la fredda, comprendeva pure 4 camerini per docce e pediluvi, una ritirata ed un cortile. (1)

TOPONOMASTICA:

Le nuove strade che si vennero a formare in seguito alla nuova urbanizzazione furono chiamate: Calle dei Legnami, Calle de la Scuola dei Boteri, Calle dei Crociferi, a ricordare che nella zona oltre ad un deposito di legnami vi era anche la Scuola dei Botteri, mentre Calle de le Cadene e Calle dei Consorti erano toponimi di strade già esistenti.

Calle dei Legnami. Calle de le Cadene. Calle dei Consorti. Queste strade presero il nome da stabili che le monache di Santa Caterina possedevano in consorzio con la famiglia Catena o Cadena. Perciò un tempo vi era in prossimità la Calle Consorti e Catene, vie che avevano comunicazione tra loro, e si convertirono in terreno da legname.

Calle e Ramo dei Crociferi. In Campo dei Gesuiti esiste tuttora l’antichissimo ospedale dei Crociferi, che nel secolo XIII venne beneficato da Bertoldo patriarca di Aquileia, o dal doge Renier Zeno. Aperto da bel principio a poveri ed infermi di ambo i sessi, dalla metà del secolo XV esso non ospita che povere donne. L’annesso oratorio, rifabbricato nel 1553, era sacro un tempo alla Beata Vergine, ma nel 1844 fu concesso dalla Direzione della Casa di Ricovero ed Ospizi alla confraternita dei Santi Filippo Neri e Luigi Gonzaga, per cui presentemente ha questi titolari.

Calle de la Scuola dei Boteri. L’arte dei Botteri, detta anche dei Bottiglieri, era sotto la Purificazione di Maria Vergine, ed aveva Scuola di fronte alla Chiesa dei Crociferi (poi dei Gesuiti) da tempo antico per certo, poiché colà esiste tuttora una lapide, alla Scuola suddetta appartenente, con l’anno 1290. Curioso era il costume per il quale i botteri dovevano acconciar gratuitamente le botti del doge con la somministrazione però dei cerchi, del vino e delle cibarie agli operai. (2)

La Scuola dei Boteri venne demolita per far posto alla nuova urbanizzazione, per ricordarla, furono collocate tre lapidi e un bassorilievo, provenienti dalla scuola stessa, sui muri dei nuovi edifici. Nella casa fronte la Chiesa dei Gesuiti, vi sono tre lapidi; la prima con due botti e la scritta “1798 FU RESTAURATA DA ANTONIO GIACOMUZZI GASTALDO“, la seconda con la scritta “D.O.M. FU RESTAURATA DAL CORPO DI FRATTELANZA / CAPI MAESTRI E LAVORANTI SOTTO IL GASTALDO PIETRO FRVCCO A.D. 1798“, la terza di difficile lettura porta la data MCCLXXXX (1290), in un’altra casa è collocato un comparto rettangolare dove è rappresentata una botte.

(1) Le case sane economiche e popolari del comune di Venezia. Bergamo: Istituto italiano d’arti grafiche, 1911

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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