Palazzo Molin a San Pantaleone
Il palazzo che qui si innalzava apparteneva anticamente, come scrive il Salsi, nei suoi Cenni Storico-Critici dei Pievani della chiesa di San Pantaleone, alla famiglia Bertaldo, la quale produsse quel Jacopo, prima pievano di San Pantaleone, e nel 1314 eletto vescovo di Veglia, autore del lavoro tuttora manoscritto: Splendor Consuetudinum Venetarum civitatis. Nel secolo successivo passò in proprietà di Giorgi Castrioto, detto Scanderbeg, tanto celebre per le sue intraprese guerresche. Finalmente fu di un ramo della famiglia Molin. Se ne scorge tuttora l’area, e ne resta memoria in una prossima strada detta Ramo Molin. (1)
(1) GIUSEPPE TASSINI. Edifici di Venezia. Distrutti o vòlti ad uso diverso da quello a cui furono in origine destinati. (Reale Tipografia Giovanni Cecchini. Venezia 1885).
FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.