La farmacia all’insegna del Redentore, a San Basso, nel Sestiere di San Marco

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Calle Larga San Marco. A sinistra l'ex farmacia al Redentore

La farmacia all’insegna del Redentore, a San Basso, nel Sestiere di San Marco

Ambiente signorile e solenne si può ammirare a San Marco nella Farmacia al Redentore, dove le linee sono di un’armonia semplice e elegante, dove la grazia gentile di fini ornamenti architettonici rompe bene la monotonia simmetrica di scaffali leggeri e ricchi di belle pregiate ceramiche. A chi entri per affacciarsi subito al banco di vendita, aggraziato pur esse nella sua massa ben solida da un fantastico rincorrersi di fregi, viene fatto di dominare tutta la elegante sala che, in alto l’effige del Redentore, nella vecchia e ancora originale insegna, sembra proteggere e illuminare con i suoi policromi riflessi.

Girolamo Mantuani (ora Mantovani) nel 1706, violando le leggi che regolavano le distanze tra farmacia e farmacia, per limitarne il numero eccessivo, aveva aperto una bottega di medicine in calle Larga San Marco, antica per la sua origine. Ma non fu lasciato tranquillo, e, quale contravventore alla legge, gli fu vietato di partecipare alle adunanze del Collegio degli Spezieri, ove, presentatosi ne fu allontanato.

Per questo si trovò obbligato a chiudere la sua farmacia alla Volpe e acquistare invece quella già esistente al Redentore, che allora era chiusa. Così la vecchia denominazione riprese la sua vita, che aveva avuto una parentesi di interruzione, per diventare anche più largamente nota con la fama che si andava facendo una sua rinomata specialità: una tintura d’assenzio, conosciuta col nome di amaro Mantovani, si dice prodigioso per gli stomaci deboli. (1)

La farmacia produceva inoltre la famosa teriaca, e il buon popolo ammettendo una certa superiorità del Redentore nei confronti della Madonna, insegna di un’altra farmacia in campo San Bartolomeo, stimava dovesse essere più efficace la teriaca fabbricata dalla prima che quella che si vendeva nella seconda. (2)

I locali dell’ex farmacia sono ora occupati dalla Berengo Collection Gallery, all’interno dei quali si può ancora vedere la vecchia mobilia e l’insegna del Redentore.

(1) Pedrazzini Carlo. La farmacia storica ed artistica italiana. (Edizioni Vittoria, Milano 1934)

(2) Girolamo Dian. Cenni Storici sulla Farmacia Veneta (Filippi Editore Venezia)

FOTO: Alfonso Bussolin, e da Pedrazzini Carlo. La farmacia storica ed artistica italiana. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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