Istituto Federale delle Casse di Risparmio delle Venezie, a San Vidal, nel Sestiere di San Marco

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Palazzo Cavalli Franchetti. Campiello San Vidal - San Marrco

Istituto Federale delle Casse di Risparmio delle Venezie a San Vidal, nel Sestiere di San Marco

Le Tre Venezie (Euganea, Giulia e Tridentina) riportarono nel corso della Grande Guerra enormi danni umani e materiali. Questo territorio seppe ben presto risorgere grazie anche al sostegno finanziario di alcuni enti creditizi, come l’Istituto Federale di credito per il Risorgimento delle Venezie, che venne appositamente costituito per questo scopo nel 1919, dalle Casse di Risparmio delle Venezie, con sede centrale a Venezia ed altre sedi autonome presso le altre Casse. (1)

Nel 1928 il capitale dell’Istituto Federale di credito per il Risorgimento delle Venezie venne ceduto alle Casse di Risparmio delle Venezie, costituitesi in Federazione, si venne così a formare l’Istituto Federale delle Casse di Risparmio delle Venezie o Federalcasse. Il nuovo Istituto lasciò la propria sede centrale presso la Cassa di Risparmio di Venezia, e nel 1929 acquistò da Sarha Luisa Rothschild vedova di Raimondo Franchetti, il Palazzo Cavalli Franchetti, posto sul Canal Grande a San Vidal. Il Palazzo già dei Cavalli, dei Gussoni, dell’arciduca Federico d’Austria, del conte di Chambord, e successivamente di Raimondo Franchetti ebbe dei radicali restauri prima con l’architetto Giambattista Meduna (1860 ca.) poi con l’architetto Camillo Boito (1878-1884 ca.).

Il Meduna lavorò per conto del conte di Chambord; liberò tutto il fianco del palazzo verso San Vidal con la demolizione di alcune case, lo squero di Antonio Panciera che stava tra queste case e il palazzo (cfr. il dipinto “Il cortile dello scalpellino” del Canaletto, conservato nella National Gallery di Londra), e la creazione del giardino. Il Boito lavorò per conto del barone Franchetti; costruì il monumentale scalone, staccato dall’edificio principale, riordinò il pianterreno e l’ammezzato verso il Canal Grande. Anche il Federalcasse intervenne con nuovi lavori (ing. Attilio Cadel) soprattutto nel primo e secondo piano, con una nuova scala, quasi speculare a quella del Boito, nuovi ballatoi esterni sopra il Rio de l’Orso, e il Casellario Centrale del secondo piano, una magistrale libreria neogotica servita da due scalette a chiocciola.

Dal 1936 il Federalcasse divenne un Istituto Centrale di Categoria per l’esercizio del credito agrario, dove le Casse di Risparmio delle Venezie operavano come Direzioni Compartimentali. Erano denominati così sotto il regime della legge bancaria del 1936 alcuni enti creditizi, detti anche di secondo grado, costituiti da aziende di credito appartenenti a particolari categorie giuridiche (aziende ordinarie, banche popolari, casse di risparmio, casse rurali e artigiane), che avevano compiti di coordinamento e di assistenza a vantaggio dell’intera categoria.

Con la nuova legge bancaria del 1993, che stabilì la definitiva liberalizzazione degli istituti di credito, l’Istituto prima si trasformò in Federalcasse Banca spa e, poi, nel 1994 venne incorporata nel Mediovenezie Banca spa. Il Mediovenezie, a sua volta, incorporò nel 1994 il Mediocredito delle Venezie spa e, rinominato UGCBanca (UniCredit Gestione Crediti). (2)

Il palazzo Cavalli Franchetti venne, nel 1999, acquisito da Iniziative Culturali srl, società dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, che vi ospita frequenti manifestazioni culturali. Al suo interno hanno sede molte fondazioni o scuole private, come lo IED (Istituto europeo di design) o il Corila (Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia). (3)

(1) CARLO FUMIAN. Il secondo Risorgimento delle Venezie. La ricostruzione dopo la Grande Guerra. (Marsilio Editori, Venezia 2015)

(2) bankpedia.org/index.php/it/component/content/article?id=20722

(3) da un cartello esposto nel giardino di Palazzo Cavalli Franchetti

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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