Ospizio Basegio

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1360
Corte Vechia - Cannaregio. Luogo dove si ergeva l'Ospizio Basegio.

Ospizio Basegio. Ospizio demolito

Storia dell’ospizio

Serviva in origine a dodici poveri marinai e dipendeva dal testamento 22 luglio 1385 di Giorgio Basegio q. Marco, che elesse a propri commissari i Procuratori di San Marco de Citra. Essi, mediante parte, presa in M. C. il 5 novembre 1420, ebbero l’autorizzazione di rifabbricarlo, e, come risulta dai registri, si servirono nell’opera dell’architetto Giovanni Bon, padre di Bartolommeo, che per certo eresse la bella porta, ora otturata, entro l’arco della quale, secondo il disegno lasciatoci dal Grevembroch, stava un leone di San Marco, in mezzo a due scudi, l’uno della famiglia Basegio, e l’altro recante un guerresco vessillo. Di questo ospizio, che più non è in piedi, parla il Sabellico (De Situ Urbis). Le case che lo componevano, dopo il decreto del Consiglio dei X 29 novembre 1559, per cui se ne poteva concedere l’abitazione anche a poveri non tratti dal ceto dei marinai, si ridussero al numero di 20, impiegandosi a tal uopo, oltre i danari della commissaria Basegio, anche quelli delle commissarie d’Avanzo, e Signolo (1)

(1) GIUSEPPE TASSINI. Edifici di Venezia. Distrutti o vòlti ad uso diverso da quello a cui furono in origine destinati. (Reale Tipografia Giovanni Cecchini. Venezia 1885).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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