Scuola dei barileri e masteleri sotto l’invocazione di San Tomaso di Canturbia. Scuola demolita
Questa scuola di mestiere riuniva i fabbricanti di barili da ¼ di bigoncio e piccole botti da ½ bigoncio in giù, mastelli, secchi e zangole. La fase finale della lavorazione delle botti, barili, mastelli, zangole, secchi era affidata ai cerchieri, un’altra corporazione distinta dalle precedenti. Una precisa norma vietava ai barileri di entrare nell’arte dei bottai e viceversa. Nel 1773 quest’arte contava 73 addetti così suddivisi: 13 garzoni, 45 lavoranti e 45 capimastri, ripartiti in 21 botteghe. Nell’anno 1468 il parroco di San Silvestro concesse alla scuola “una casa de muro coperta di coppi situata et posta appresso la chiesa … et il campaniel … in via publica“. Con atto successivo parte della stessa venne concessa alla scuola dei trombettieri e sonadori. In seguito la costruzione, essendo diroccata, fu ricostruita dai soli masteleri, essendosi rifiutati i sonadori di partecipare alle spese inerenti. Nuovamente diroccata venne ricostruita a spese del capitolo parrocchiale, e sopraelevata a suo piacimento, la scuola dei masteleri ebbe il “locho da basso“, con porta propria. (1)
Storia della Scuola
Era sacra a San Tommaso Cantuariense, e si appoggiava al prospetto della chiesa, a mano sinistra degli uscenti. Fu atterrata circa il 1820. (2)
(1) GASTONE VIO. Le Scuole Piccole nelle Venezia dei Dogi (2012). Ed altre fonti
(2) GIUSEPPE TASSINI. Edifici di Venezia. Distrutti o vòlti ad uso diverso da quello a cui furono in origine destinati. (Reale Tipografia Giovanni Cecchini. Venezia 1885).
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