Palazzo Michiel Malpaga a San Barnaba

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Canal Grande, Palazzetto Stern - Dorsoduro. Luogo dove si ergeva il Palazzo Michiel Malpaga

Palazzo Michiel Malpaga a San Barnaba

Sorgeva all’imboccatura del rivo, perciò detto del Malpaga, sul Canal Grande, e venne fatto fabbricare nel secolo XV da Fantino Michiel. Ora di questo palazzo non avanzano che le mura di cinta, scorgendosi però tuttavia sulla sommità dell’arco della porta lo stemma Michiel. La cagione per la quale il suddetto Fantino Michiel, coi propri discendenti, venne soprannominato Malpaga, può rinvenirsi nel genealegista Marco Barbaro, che cosi lasciò scritto: Fantin q. Matteo (Michiel) fu fatto capitan generale in golfo di 25 galie; del 1421 fu fatta la pace con Amurath Turco, e venne a disarmare nel 1425. Dicesi che custui in una notte fece fare il castello presso Ragusì, detto Malpaga. Et pagò galioti; poi, giunto a Venezia, persuase alla Signoria che tutti li salariati dei navigli armati perdessero le decime dei suoi salari nel disarmare. Et cosi osservasi fino al presente che li suoi mesi si fanno di giorni 33; et quando li galioti passano innanci ad esso castello sempre con ignominiose parole lo biaslemano, et colui fece farlo, et li traggono legni, et sassi, et perciò li discendenti dèi detto Fantin sono detti Michieli Malpaga. Si può vedere qual fosse il palazzo Michiel a Santa Barnaba nel Gran Teatro delle Pitture e Prospettive di Venezia di Domenico Lovisa. (1)

(1) GIUSEPPE TASSINI. Edifici di Venezia. Distrutti o vòlti ad uso diverso da quello a cui furono in origine destinati. (Reale Tipografia Giovanni Cecchini. Venezia 1885).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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2 Commenti

  1. Curiosità. Il palazzo era un alto e maestoso fabbricato archiacuto, come dimostrano disegni del Guardi e del Canaletto. La demolizione è ipotizzabile verso la metà del XIX secolo; dal Catasto Napoleonico il Palazzo risulta ancora abitabile, mentre nei due catasti successivi esso venne qualificato come “tre tettoie con area per depositi“. A testimonianza di ciò vi sono delle incisioni di Dionisio Moretti, contenute in un’opera del Quadri del 1838, in cui appare evidente come del Palazzo rimangono solo le mura di cinta.

    La nuova palazzina edificata sulle rovine della costuzione gotica venne chiamata “Ca’ Ernesta” dal nome della proprietaria la baronessa Ernesta Stern Hierchel De Minerbi. Il progettista ufficiale è l’ing. Giuseppe Berti ma l’ideatore è l’artista Raffaele Mainella (Benevento 1856 – Lido di Venezia 1941) che viene menzionato come “rappresentante del proprietario“. Il Mainella prima di questa palazzina, decorò il palazzo della baronessa Ernesta Stern in Fouburg Sant Honorè a Parigi: il grande salone di ricevimento simile ad una grande cattedrale gotica fu molto apprezzato nel mondo parigino. Successivamente per M.me Stern progettò e decorò villa “Torre Clementina” a Cap Martin, sulla Riviera Francese, dove creò elementi decorativi di grande audacia ed originalità.

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