Sculture sulla facciata principale della Basilica di San Marco

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Facciata principale della Basilica di San Marco

Sculture sulla facciata principale della Basilica di San Marco

Facciata della chiesa. Assomiglia alla fronte antica di Santa Sofia di Costantinopoli, e ad alcune altre chiese di stile bizantino nella Grecia. La parte inferiore si compone di due ordini di colonne, formanti cinque larghi nicchioni. Al di sopra dei notati nicchioni stendesi un largo ballatoio, ed oltre a questo si eleva il secondo ordine, decorato di colonne reggenti cinque arcate. L’intera fronte è coronata da cuspidi contornati di, foglie e di busti, da 6 tabernacoli coprenti i simulacri degli Evangelisti, e da quelli dell’Angelo e della Vergine, e da parecchie altre statue, lavorate nei secoli XIV e seguenti, l’altezza maggiore è di metri 21:70 senza comprendere la statua dell’Evangelista che elevasi nel centro, alta metri 2:68.

Sono, innanzi tratto, da osservare i capitelli, variamente foggiati, di antico lavoro, e qui recati dall’Oriente e dalle distrutte vicine città di Eraclea e di Altino. Negi interstizi dei voltoni: bassorilievi con i santi Demetrio e Giorgio distinti dal nome: due altri santi, senza nome, e due forze di Ercole, lavori dei secoli VI e X, almeno secondo sembra opere qui recate da Altino, e le due ultime tolte all’Oriente dai templi pagani. Altri bassorilievi adornano gli architravi, e massimamente sono notabili quelli che rivestono i tre archivolti sopra la porta maggiore, il primo che s’involta immediatamente sulla porta, si orna con fogliami, animali in zuffa fra loro, e figure, il secondo che prende mossa dalla terza colonna della porta stessa, ha sculte, sulla fronte, le otto beatitudini, le tre virtù teologali, le quattro cardinali e la religione: e nel soffitto i mesi dell’anno fatti persona. L’ultimo finalmente, formante la maggiore delle cinque arcate di questo primo ordine presenta, nella fronte, mezze figure di profeti, e nel soffitto dodici delle arti necessarie alla vita, cioè il nocchiere, l’oste, il pistore, il macellaio, il cacciaiulo, il muratore, il calzolaio, il barbiere, il bottaio, il falegname, il fabbro-ferraio e il pescatore, opere queste certamente del secolo XII.

Il secondo piano si eleva oltre il ballatoio, rientrando per tutto lo spazio dell’atrio sottoposto, poggiando quindi sulla maestra muraglia del corpo interno del tempio. Una fascia incrostata di marmo greco forma base alle quattro arcate laterali, nel mentre che la parte centrale è costituita da un lunettone atto a diffonder la luce nella interna maggiore navata. L’archivolto di esso lunettone è opera egregia di scultura, che ricorda, non il fare di Mastro Bartolomeo, come dice la Guida più recente, che visse nella prima metà del secolo XV, ma bensì del Baseggio del Calendario, fioriti un secolo prima, e che operarono i capitelli del Palazzo Ducale guardanti il mare primadel 1340.

Si eleva il vòlto centrale sugli altri quattro laterali, mediante una cima che termina in cuspide, nel cui campo, lavorato in musaico a fondo azzurro seminato d’auree stelle, è collocato sopra quattro mensole un leone di bronzo dorato, alto metri 1:58, lungo metri 2:38, opera di Gaetano Ferrari.

Gli altri 4 vólti terminano pure in cuspidi contornali di foglie rampanti, dalle quali, come notammo, escono busti di profeti e di santi, e sopra ciascheduno vertice s’innalza un simulacro. In quello del centro è figurato San Marco, corteggiato da tre angioletti per parte; e fra l’un cuspide e l’altro si innalzano sei tabernacoli che accolgono altrettante statue, come notammo. Pende dal soffitto dell’ultimo, a sinistra di chi guarda, una campana da orologio, detto comunemente di Santo Alipio, dal nome antico della porta sottoposta. (1)

(1) FRANCESCO ZANOTTO. Nuovissima Guida di Venezia e delle Isole della sua Laguna. (VENEZIA, 1856 Tip. Giovanni Brizeghel).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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