Ponte San Cristoforo e Fondamenta de la Fenice a San Fantin (San Marco)

S. CRISTOFORO (Calle, Ramo, Ponte) a S. Vito. Da una statuetta di S. Cristoforo che, ancora pochi anni fa, si scorgeva collocata sopra una antica porta otturata.

La denominazione è altrove ripetuta.

FENICE (Ponte, Fondamenta, Rio, Fondamenta della) a S. Maria Zobenigo. Una nobile società, proprietaria dapprima del teatro di S. Benedetto, volle erigerne un nuovo in questo sito sopra disegno del Selva. Gettandosene le fondamenta, si rinvennero un grosso tronco d’albero, con le radici ancor fitte nel suolo a dodici piedi sotto il livello del solito flusso, ed un graticcio di vimini ad uso di siepe, indizi, secondo il Filiasi, di un orto, che colà esisteva ai tempi Romani. Questo teatro, che si appellò della Fenice, fu incominciato nel 1791, ed in 18 mesi compiuto. Veniva aperto per la prima volta il 16 maggio 1792, giorno dell’Ascensione, col dramma: I Giuochi d’Agrigento, poesia d’Alessandro Pepoli, musica di Giovanni Paisiello. Dopo quarantacinque anni però ardeva di terribile incendio la notte del 13 dicembre 1836, ma in soli 7 mesi era rifabbricato per opera dei fratelli Meduna, i quali migliorarono in qualche parte il disegno del Selva. In questi ultimi tempi ebbe il teatro della Fenice un altro restauro nella parte ornamentale, eseguito da uno dei medesimi fratelli Meduna, e la sera di S. Stefano del 1854 si riaprì alla curiosa impazienza del pubblico.

Il Ponte della Fenice venne eretto soltanto dopo la rifabbrica del teatro, ed è noto che nel 1819, cantando Giuseppina Fedor, si dovette, per il grande concorso, fare in questo sito un ponte di barche, il quale, al termine della stagione, venne rimosso. (1)

Attraversati il Campiello dei Calegheri e il Ponte Storto si arrivava in Fondamenta de la Fenice con ampia visione sul Rio de la Verona o Menuo (minuto, piccolo in veneziano), sul Rio de le Veste (per via di una sartoria per “gentiluomini” presente in Campo San Fantin), e sull’accesso acqueo del Teatro la Fenice. Nel luglio del 2005 s’inaugurava di due nuovi toponimi intestati a Maria Callas, un ponte e una fondamenta.

(1) GIUSEPPE TASSINI. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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