Un rinoceronte a San Marco

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Pietro Longhi - Il rinoceronte 1751 - Cà Rezzonico

Un rinoceronte a San Marco

Nel carnevale del 1751 la folla veneziana correva festante e rumorosa in Piazzetta San Marco dove accanto alla Zecca era stato innalzato un baraccone di bestie feroci, tra le quali il beniamino dell’inclito pubblico era un grosso rinoceronte che per la prima volta faceva la sua comparsa nelle lagune.

L’ammirazione per il cornuto pachiderma, grande quasi come un elefante non conosceva limiti: Pietro Longhi dipinse un quadro, protagonista l’animale, e venne coniata una medaglia di rame, rivestita di uno strato di stagno, che riproduceva da una parte il rinoceronte in un deserto sotto la sferza del sole, e dall’altra la seguente iscrizione: “Questo rinoceronte – fu trasportato – d’Asia in Europa – nell’anno 1741 dal capitano – Davide Montvandermer – il medesimo animale è stato pesato a Stulgardo – nel Wirtmbergo li 6 maggio 1748 – et pesava cinquemila libre – mangia ogni giorno – sessanta libre di fieno – vinti libre di pane e beve – quattordici – secchie – d’acqua“.

L’ora più divertente per i visitatori era quella in cui il colosso beveva: da quattro a cinque secchie ogni volta e parevano per lui bicchierini; la folla rideva e gli lanciava qualche arancia e qualche pane che la bestia ingordamente ingeriva.

Il 20 gennaio il rinoceronte era di pessimo umore; il serraglio si presentava gremito di gente ed il bestione, divenuto sempre più irrequieto, cominciò ad agitarsi e sbuffare. Ad un tratto si lanciò contro lo steccato e col corno robusto si dette impetuosamente a dar di cozzo quasi volesse abbattere la barriera della sua libertà. La folla proruppe in alte urla e con gran tumulto cercò di fuggire; volarono all’aria sciarpe, cappelli, zendadi; parecchi furono i feriti e un povero putto della contrada di Santa Ternita fu travolto e calpestato dalla gente ormai suggestionata dalla terribile paura del pachiderma. Raccolto, venne portato all’ospizio della Pietà dove giunse morto.

Il 23 gennaio una ordinanza del Consiglio dei Dieci decretava che il serraglio “che sta in piazzetta san Marco dove è il rinoceronto, trasportasse le sue tende lontano dalla città“. (1)

(1) Giovanni Malgarotto. IL GAZZETTINO, 29 maggio 1926.

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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2 Commenti

  1. Dear Sir,
    Please allow me to write you in English.
    I am preparing an exhibition in the Rijksmuseum Amsterdam on rhinoceros Clara, in which probably this Longhi painting will be shown. Her stay in Venice in 1751 is of course very important for me, and I therefore have read your blog with much interest.
    May I ask you if there is more information known or available on her stay in the city, for instance in documents from the archives of Venezia?
    I very much would appreciate your advice.

    With kind regards,
    Gijs van der Ham

    • Hello Mr. Van der Ham,

      I’m sorry but I can’t answer you precisely regarding the presence or absence of documents relating to the rhinoceros Clara in the Archivio di Stato di Venezia, it would be necessary, based on what Malgarotto writes on the subject, to search among the documents of 1751 of the Consiglio dei Dieci.
      I can tell you that there is a document (you can also find it online), which is called “Raccolta d’opuscoli scientifici e filosofici” by Angelo Calogerà, written in the same year as the rhinoceros’s arrival in Venice (1751), which describes the animal from a scientific point of view (at the time), but nothing about his stay in Venice.

      Sincerely.

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