Case dello IACP nel Quartiere delle “Casette”, nell’Isola della Giudecca

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Case dello IACP nel Quartiere detto delle "Casette", nell'Isola della Giudecca

Case dello IACP nel Quartiere delle “Casette”, nell’Isola della Giudecca

Nella vasta ortaglia adiacente al carcere femminile delle Convertite, che si accede attraverso un portale del XVII secolo, negli anni 1942/1943 (XXI anno E.F., come inciso in una chiave di volta), vennero costruiti 9 fabbricati a due e a tre piani più il pianoterra per un totale 207 (circa) alloggi. Quello che caratterizza questi edifici sono gli alloggi di dimensioni contenute (da 35 o 45 mq, da cui in nome del quartiere), inoltre alcuni di essi, al primo piano, hanno un poggiolo in legno sostenuto da quattro barbacani.

TOPONOMASTICA:

Le nuove strade che si vennero a formare in seguito alla nuova urbanizzazione furono chiamate: Calle Storta del Squero, Calle de le Convertite, Calle de Mezo, Calle del Cantier, Campiello e Fondamenta de la Rotonda.

Calle del Cantier, Calle Storta del Squero. Questi toponimi fanno riferimento a un cantiere navale e a un antico squero (fratelli Cucco), prospicienti la laguna.

Campiello e Fondamenta de la Rotonda. Dalla forma di un edificio ove alcuni nobili veneziani davano accademie di musica, ed era dove poi fu la fabbrica di cremor tartaro.

Calle de le Convertite. Circa alla metà del secolo XVI si eresse alla Giudecca un piccolo oratorio sacro a Santa Maria Maddalena con annesso convento destinato a quelle peccatrici che, pentite dei loro trascorsi, volevano dedicarsi al servizio di Dio sotto la regola di Sant’Agostino. Primo rettore e governatore dell’istituto fu un prete chiamato Pietro Leon da Valcamonica, il quale, dopo qualche anno, convinto e confesso d’aver avuto commercio carnale con venti di quelle recluse, e d’aver affogato i frutti dei suoi colpevoli amori, venne decapitato, ed abbruciato in Piazzetta San Marco, fra le colonne, il 10 novembre 1561. Nel principio dell’Ottocento restò poi secolarizzato insieme al convento, che si fece servire ad ospitale militare. Ora però si trova restituito al divin culto, avendosi ridotto nel 1856 il convento a carcere femminile. (1)

(1) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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