Rio Terà dei Saoneri, sul Rio dei Saoneri

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Rio Terà dei Saoneri, sul Rio dei Saoneri - San Polo

Rio Terà dei Saoneri, sul Rio dei Saoneri

Il Rio Terà dei Saoneri venne realizzato, in due fasi nel 1779 e nel 1824, mediante l’interramento del rio omonimo. Il Rio dei Saoneri andava, con un percorso rettilineo da est ed ovest, dal Rio de San Polo al Rio dei Frari. Nel 1779 vene interrata la parte del rio che andava dal Rio dei Frari alla Calle dei Saoneri, nel 1824 la parte che andava dalla Calle dei Saoneri al Rio de San Polo escluso un breve tratto che ancora oggi rimane, e che viene chiamato Rio Amalteo. Il rio era attraversato da due ponti; il Ponte dei Saoneri di pietra, e un ponte di legno che conduceva alla Corte Amaltea. (1)

Prendono il nome queste strade dai saoneri cioè fabbricatori di sapone. Nel 1566 Marco de Mezzo notificò di possedere in parrocchia di San Polo, al Ponte dei Savoni (ora distrutto), due mezzodì, ed una bottega, occupata da un Francesco saoner. I Saoneri si ridussero in corpo nel 1565, e si radunavano per le loro devozioni in chiesa dei Servi, benché non avessero proprio altare.

Ai floridi tempi della Repubblica si contavano 25 fabbriche, le quali davano oltre due milioni di libbre metriche di sapone all’anno, alimentando più migliaia d’individui. Il governo aveva emanato provvide leggi anche relativamente a questa industria leggendosi negli Annali Veneti del Malipiero: “Ai 9 d’Ottubrio (1488) è sta preso che nessun nobile no possa far lavorar saoni a Gaeta nè a Galipoli, sotto pena de 500 ducati e bando da Venetia per 5 anni, per el danno dei dazi e de le suonerie de particulari”. Gli stranieri in seguito invidiarono la nostra prosperità con l’erigere fabbriche nei loro paesi, e con l’attrarvi i nostri artefici. I primi a ciò intraprendere furono i Marsigliesi, ma la ferita maggiore venne dai Triestini, sicché nel 1773 Venezia era ridotta in ramo di sapone a sette fabbriche soltanto.

Dai fabbricatori di sapone si denominò amche la Calle dei Saoneri a San Barnaba, sottoposta un tempo alla parrocchia di Santa Margarita. Un Maria Garzoni notificò nel 1514 di possedere in questa parrocchia uno stabile sora la savoneria. (2)

(1) ConoscereVenezia Cfr. La Pianta di Venezia di p. Vincenzo Maria Coronelli (1697) e la Pianta della città di Venezia di Ludovico Ughi (1729)

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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