Rio Terà dei Franceschi, sul Rio dei Franceschi

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Rio Terà dei Franceschi, sul Rio dei Franceschi - Cannaregio

Rio Terà dei Franceschi, sul Rio dei Franceschi

Il Rio Terà dei Franceschi venne realizzato nel 1806 mediante l’interramento del rio omonimo. Il Rio dei Franceschi, partiva dal Rio Priuli o de Santa Sofia all’altezza di Calle del Verdi, e con un percorso rettilineo, da ovest ad est, si immetteva nel Rielo del Barba Frutariol, anch’esso interrato nel 1776. Aveva un piccolo ponte in pietra, il Ponte dei Franceschi, che lo attraversava dalla Salizada del Pistor al Ramo Barbaro. Vicino alla Calle Verdi, dove una volta il Rio dei Franceschi confluiva nel Rio Priuli o de Santa Sofia, si vede ancora una porta d’acqua oggi murata. (1)

La denominazione del Rio dei Franceschi ricorda quella famiglia cittadinesca Franceschi, la quale faceva per arma un leone rampante col motto: Sero sapimus. Una Beneta di questa famiglia, secondo la Cronaca di quarantasei famiglie di Cittadini Veneziani (Classe VII, Cod. CCCXI.I della Marciana), presentò nel 1514, in occasione della redecima, la polizza dei numerosi suoi beni, fra i quali vi erano degli stabili in contrada dei Santi Apostoli.

Anche Andrea Franceschi, Cancelliere Grande, nipote ed uno degli eredi di essa Beneta, notificò nel 1537 di possedere una casa da statio a S. Apostolo. Egli nacque nel 1472, ed era figlio di Piero Franceschi zogelier q. Bortolo dalla seda. Nel 1513 viaggiò a Costantinopoli, ed al Cairo con gli oratori della Repubblica. Nel 1529 fu eletto Cancelliere Grande, e morì nel 1551. Fu uomo dotto nelle lingue greca e latina, per circa sette anni bibliotecario della Marciana, amante della musica, e raccoglitore di medaglie. Godette pure dell’amicizia di Tiziano, dal quale venne per due volte ritratto.  (2)

(1) ConoscereVenezia Cfr. La Pianta di Venezia di p. Vincenzo Maria Coronelli (1697) e la Pianta della città di Venezia di Ludovico Ughi (1729)

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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