Rio de Noal, nel Sestiere di Cannaregio

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Rio de Noal, dal Ponte Pasqualigo - Cannaregio

Rio de Noal, nel Sestiere di Cannaregio

Il Rio de Noal, il quale deve il suo nome alla famiglia Anovale o Noal, inizia dal Canal Grande, tra il palazzo Gussoni Grimani dalla Vida e il palazzetto da Lezze, e termina nel Canale de la Misericordia. (1)

Il rio prende il nome dalla patrizia famiglia Anovale o Noale. Ciò è provato dalle Genealogie di Marco Barbaro, e dalla Cronologia di Famiglie Nobili Venziane in Candia del Muazzo ove si legge: Il Ponte di Noal in Sestier di Cannareggio, in contra’ di S. Fosca, si chiama con questo nóme giacché fu fatto la prima volta da uno di questa casa Anoval. Al certo troviamo il suddetto ponte così denominato fino dal secolo XIII, esistendo nel Codice del Piovego una sentenza del 1298 col titolo seguente: Sententia Pontis de Noale qui de caetero debet reparari et refici per convicinos S. Fuscae, secundum antiquam consuetudinem.

Anche nel 1379, come è provato dall’elenco dei contribuenti prestiti per la guerra di Chioggia, i Noal abitavano a Santa Fosca. Di essi così parla il Cod. XXX, Classe VII della Marciana: Questi anticamente erano chiamati Novalini; vennero da Noal; erano lavoradori di terre, ma propitii molto nelli beni di fortuna, et amadori del Comun; erano fatti ricchissimi, et vennero ad habitar in Rivalta. (2)

Viene attraversato dai seguenti ponti:

Sulle sue rive si affacciano:

  • Canal Grande
  • Fondamenta dei Felzi,  con parapetto in ferro sostenuto da pilastri in pietra
  • Strada Nova, con rivetta con gradini perpendicolari al rio
  • Fondamenta de la Stua, con parapetto in ferro sostenuto da pilastri in pietra, con riva con gradini perpendicolari al rio
  • Palazzo Giovanelli, con riva monumentale
  • Corte dei Fiori, con rivetta con gradini paralleli al rio
  • Rio de Santa Fosca
  • Calle Salamon, con riva con gradini paralleli al rio 
  • Rio del Trapolin
  • Rio de la Misericordia
  • Canale de la Misericordia e Ponte de la Misericordia (1)

Palazzo Giovanelli. Il palazzo di proprietà del governo veneziano venne donato nel 1538 a Francesco Maria I della Rovere duca d’Urbino, che, nella sua qualità di generale della Repubblica, l’aveva indotta a stringere alleanza con il pontefice e l’imperatore contro gli Ottomani, ed era stato scelto a dirigere l’intrapresa, sebbene nello stesso anno 1538 ammalandosi in Venezia, e fattosi tradurre a Pesaro, colà giungesse alla fine dei suoi giorni. Anche il di lui figlio e successore Guidobaldo II ebbe nel 1546 il grado di generale dei Veneziani. Probabilmente dopo l’estinzione della casa d’Urbino il palazzo di Santa Fosca venne dato in custodia alla famiglia Donà, la quale prese a considerarlo qual cosa di sua proprietà, e finisse con il cederlo in pagamento di debiti alla famiglia Giovanelli. (3)

(1) ConoscereVenezia

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. Tipografia Grimaldo Venezia 1872

(3) Giuseppe Tassini. Edifici di Venezia. Distrutti o vòlti ad uso diverso da quello a cui furono in origine destinati. Reale Tipografia Giovanni Cecchini. Venezia 1885

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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