Ponte Sagredo privato, sul Rio de San Francesco de la Vigna

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1687
Ponte Sagredo privato, sul Rio de San Francesco de la Vigna - Castello

Ponte Sagredo privato, sul Rio de San Francesco de la Vigna. Campo Santa Ternita

Ponte in pietra; struttura in mattoni e pietre, bande in mattoni intonacati. Sui fianchi del ponte, al centro dell’arco, uno stemma gentilizio. (1)

Dalle case della patrizia famiglia Sagredo, le quali un tempo erano sottoposte alla parrocchia di Santa Ternita, e non sono lontane dall’antico palazzo della medesima famiglia.

È probabile che i Sagredo ponessero stanza in questi contorni fino dalla loro venuta, poiché sappiamo che, unitamente ai Celsi, edificarono nell’undecimo secolo la chiesa di Santa Ternita, e che, fino da tempi remoti, avevano possessioni in tale parrocchia. Essi in chiesa di Santa Ternita possedevano pure una cappella, ove si veneravano alcune reliquie di San Gerardo, uscito dalla loro progenie, il quale, dopo avere assunto l’abito di San Benedetto nell’isola di San Giorgio Maggiore, si portò in Ungheria, e vi fu creato vescovo, ma, volendo ridare al cristianesimo quei popoli, venne lapidato presso Buda nel 1047.

Altra cappella i Sagredo eressero nella prossima chiesa di San Francesco della Vigna, riedificata poi dal Temanza, ove si scorgono la statua di San Gerardo, ed i cenotafi del doge Nicolò Sagredo, eletto nel 1674, e di Alvise suo fratello, patriarca di Venezia, eletto nel 1678.

I Sagredo ebbero origine, secondo il Frescot, in Roma, donde passarono in Dalmazia, acquistando il cognome dai molti secreti o confidenze di cui gli onorarono i Cesari negli affari concernenti l’amministrazione della provincia. Dalla Dalmazia si trasferirono a Venezia nell’840, ed in merito di aver ridotto all’obbedienza della Repubblica la città di Sebenico, vennero aggregati al Maggior Consiglio nel 1000, si estinsero l’anno 1871 nel conte Agostino, diligente cultore dei patri studi. (2)

(1) ConoscereVenezia

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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