Ponte de Cà Giovanelli sul Rio de San Stae o de la Roda

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Ponte de Cà Giovanelli sul Rio de San Stae o de la Roda - Santa Croce

Ponte de Cà Giovanelli sul Rio de San Stae o de la Roda. Campo San Stae – Sotoportego de Cà Giovanelli

Ponte in ferro; struttura in ferro, bande in ferro. Restaurato nell’anno 2004. (1)

La cittadinesca famiglia Coccina Bergamasca, dello stesso sangue dei Salvetti, fattasi ricca con il commercio di gioie, fondò in Venezia nel secolo XVI, oltre il palazzo a Sant’Apollinare, passato poi nei Tiepolo, un altro pure in questo luogo. Non lo tenne però in sua proprietà per lungo spazio di tempo, perché a mezzo circa il secolo medesimo lo troviamo posseduto dall’altra famiglia cittadinesca Cavalli, e precisamente da un G. Francesco figlio di Martino, il quale nel 1557 pose tomba a sé e famiglia in chiesa di Sant’Eustachio.

Morto G. Francesco, Bartolammeo di lui figlio alienò l’edificio collo stromento 1 agosto 1581, in atti G. Antonio Callegarini, a Luca Antonio Giunta q. G. Maria, disceso da quella celebre famiglia fiorentina venuta fino dal 1482 ad esercitare in Venezia l’arte della stampa.

Per vari anni la tipografia Giunta fiorì in queste soglie, finché, avendo Tomaso Giunta q. Luca Antonio, maritato nel 1625 le proprie figlie Lucrezia e Bianca, l’una in Nicolò Foscarini da Sant’Agnese, e l’altra in Renier Foscarini, fratello di Nicolò, ne avvenne che il palazzo di Sant’Eustachio, unitamente ad altre facoltà dei Giunta, passasse nei Foscarini.

Il palazzo venne dipinto da G. Battista Zelotti, e come uno di quegli affreschi, visibile tuttora, ma assai danneggiato dal tempo, si trova lodato nell’opera di Anton Maria Zanetti col titolo: Varie pitture a fresco dei principali maestri Veneziani. Questo autore, dopo averci offerto quattro figure dallo Zelotti altrove dipinte, così continua: “Per compiere questo saggio si aggiunse la iella figura che sta a sedere ad una finestra in atto di sonar il liuto, sola rimasa intatta fra le altre che adornavano il cortile di casa Goccino, oggi (1760) Foscarini a Sant’Eustachio“. Aggiunge poi in una nota che quella casa era allora abitata dai patrizi Giovanelli. Infatti noi sappiamo che fino dal primo giugno 1755 i Giovanelli l’avevano presa a pigione dai Foscarini, ed ecco la ragione per cui Sotoportego e il ponte si chiamano Giovanelli.

La famiglia Giovanelli ebbe nobile origine nella città di Bergamo, ma, avendo provato men prospera sorte nel negoziare, andò in Ungheria, ove attese agli scavi delle miniere, e fu ascritta a quella nobiltà. In seguito, venuta a Venezia, divenne patrizia nel 1668. Si gloria di tre procuratori, del patriarca Federico, e d’altri uomini che ben meritarono della Veneta Repubblica.  (2)

(1) ConoscereVenezia

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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